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Giorno: Aprile 2, 2020

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Rimandate al 2021 le celebrazioni per la Giornata mondiale del donatore. Per quest’anno gli eventi saranno online

Le manifestazioni in programma a Roma per il prossimo 14 giugno in occasione della Giornata mondiale del donatore sono state annullate. La diffusione del Coronavirus colpisce anche l’appuntamento che avrebbe visto il nostro Paese in prima linea nella gestione dell’evento globale. L’ufficialità è arrivata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha precisato di avere comunque in serbo una serie di sorprese proprio per il 14 giugno prossimo. È  previsto, infatti, il lancio di una campagna di comunicazione ad hoc a cui saranno abbinate numerose altre attività veicolate sui social network. All’Italia rimane, quindi, l’onore di ospitare un appuntamento così importante per il nostro sistema sangue: «Il rinvio era necessario per garantire la sicurezza dei partecipanti, anche considerando il fatto che erano previsti ospiti da tutta Italia e anche da diversi paesi esteri – spiega il direttore del CNS, Giancarlo Maria Liumbruno. Stiamo già lavorando all’edizione dell’anno prossimo di un evento che speriamo possa valorizzare ancora di più il sistema sangue italiano, che anche in questo momento così complesso è riuscito a garantire le terapie salvavita a 1800 pazienti al giorno». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di AVIS Nazionale e coordinatore del CIVIS, Gianpietro Briola: «Siamo dispiaciuti, ma allo stesso tempo consapevoli del fatto che, vista la situazione attuale, l’OMS fosse obbligata a prendere una simile decisione. Tuttavia accogliamo con estrema soddisfazione la scelta di lasciare al nostro Paese la gestione e l’organizzazione della Giornata mondiale del donatore. Si tratta di una ricorrenza che, alla luce di quello che stiamo vivendo, assume un significato e un valore ancora più profondi. Per questo anche noi di AVIS, così come l’OMS, il prossimo 14 giugno celebreremo a nostro modo, nelle forme e modalità più idonee, questo grande gesto gratuito, volontario, periodico, responsabile, anonimo e associato. Inoltre, il fil rouge che abbiamo lanciato agli inizi di quest’anno proseguirà fino alla fine del 2021 e ci permetterà di dare vita a un’ampia serie di iniziative, alcune delle quali sono state purtroppo rinviate a causa dell’emergenza attuale».Le manifestazioni in programma a Roma per il prossimo 14 giugno in occasione della Giornata mondiale del donatore sono state annullate. La diffusione del Coronavirus colpisce anche l’appuntamento che avrebbe visto il nostro Paese in prima linea nella gestione dell’evento globale. L’ufficialità è arrivata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha precisato di avere comunque in serbo una serie di sorprese proprio per il 14 giugno prossimo. È  previsto, infatti, il lancio di una campagna di comunicazione ad hoc a cui saranno abbinate numerose altre attività veicolate sui social network. All’Italia rimane, quindi, l’onore di ospitare un appuntamento così importante per il nostro sistema sangue: «Il rinvio era necessario per garantire la sicurezza dei partecipanti, anche considerando il fatto che erano previsti ospiti da tutta Italia e anche da diversi paesi esteri – spiega il direttore del CNS, Giancarlo Maria Liumbruno. Stiamo già lavorando all’edizione dell’anno prossimo di un evento che speriamo possa valorizzare ancora di più il sistema sangue italiano, che anche in questo momento così complesso è riuscito a garantire le terapie salvavita a 1800 pazienti al giorno». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente di AVIS Nazionale e coordinatore del CIVIS, Gianpietro Briola: «Siamo dispiaciuti, ma allo stesso tempo consapevoli del fatto che, vista la situazione attuale, l’OMS fosse obbligata a prendere una simile decisione. Tuttavia accogliamo con estrema soddisfazione la scelta di lasciare al nostro Paese la gestione e l’organizzazione della Giornata mondiale del donatore. Si tratta di una ricorrenza che, alla luce di quello che stiamo vivendo, assume un significato e un valore ancora più profondi. Per questo anche noi di AVIS, così come l’OMS, il prossimo 14 giugno celebreremo a nostro modo, nelle forme e modalità più idonee, questo grande gesto gratuito, volontario, periodico, responsabile, anonimo e associato. Inoltre, il fil rouge che abbiamo lanciato agli inizi di quest’anno proseguirà fino alla fine del 2021 e ci permetterà di dare vita a un’ampia serie di iniziative, alcune delle quali sono state purtroppo rinviate a causa dell’emergenza attuale».

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Coronavirus, le precisazioni del presidente Gianpietro Briola su tamponi e test a Castiglione d’Adda

«I protocolli per la selezione del donatore sono sicuri e stiamo seguendo con attenzione i diversi studi scientifici che prevedono, nella lotta al Coronavirus, l’eventuale coinvolgimento di donatori di sangue». Così il Presidente di AVIS NazionaleGianpietro Briola, ha voluto precisare quanto pubblicato, sul quotidiano “Il cittadino di Lodi”, in un articolo in cui si parla di uno screening condotto su un gruppo di donatori di sangue dell’Avis di Castiglione d’Adda. “Obiettivo di questo progetto – come si legge nella notizia – è invitare a donare il plasma anche chi, in maniera asintomatica, abbia contratto il virus e conseguentemente abbia sviluppato gli anticorpi. «L’area di Castiglione d’Adda rientra nella prima zona rossa dell’emergenza – sottolinea Briola – Quello in corso è un test circoscritto a quel territorio in quanto tra i primi a essere maggiormente colpiti. L’obiettivo della sperimentazione è individuare quelle persone che, avendo sviluppato gli anticorpi al virus, possano donare il proprio plasma ai pazienti ancora affetti». Su questo ultimo aspetto lo stesso direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Liumbruno, ha voluto precisare che si tratta di «una terapia empirica che necessita ancora di comprovate evidenze scientifiche. Si sta valutando, inoltre, il futuro impiego del plasma dei guariti per ricavare immunoglobuline specifiche contro il Covid-19, ma anche questa ipotesi deve essere avvalorata da approfonditi accertamenti». «La nostra Associazione – aggiunge Briola – è ben lieta di contribuire alla realizzazione di questi progetti di ricerca, offrendo il proprio sostegno organizzativo e contributo valoriale alla raccolta di plasma, sensibilizzando la disponibilità sempre generosa dei singoli donatori allo sviluppo dei farmaci plasmaderivati specifici». Che lo screening di Castiglione d’Adda abbia carattere sperimentale lo conferma lo stesso ministero della Salute che, alla domanda se sia necessario eseguire il tampone nei soggetti asintomatici, sul suo sito risponde in questo modo: «No, secondo le indicazioni del Consiglio Superiore della Sanità, sulla base delle evidenze scientifiche finora disponibili, non è raccomandata l’esecuzione del tampone ai casi asintomatici». A rafforzare la necessità di procedere con cautela sono state anche le parole rilasciate dal direttore vicario dell’Oms, Ranieri Guerra, durante una recente conferenza stampa all’Istituto Superiore di Sanità: «I test sierologici oggi disponibili sono ancora inaffidabili per quanto riguarda una diagnosi di Covid-19». COME AVVIENE LA SELEZIONE DEL DONATORE Ricordiamo che la donazione è sicura e avviene nel pieno rispetto delle disposizioni che regolano la circolazione delle persone.Ogni donatore, prima di essere convocato, è sottoposto a un colloquio telefonico preventivo volto a conoscere il suo stato di salute e i contatti sociali avvenuti negli ultimi giorni. COSA FARE SE DOPO LA DONAZIONE COMPAIONO SINTOMI LEGATI AL CORONAVIRUS Il donatore è tenuto a contattare il proprio centro di raccolta:- se sviluppa sintomi associabili a quelli causati dal Coronavirus- se rimane asintomatico, ma nei giorni precedenti la donazione è entrato in contatto stretto con persone risultate successivamente positive al Coronavirus Per maggiori informazioni, visitare questa sezione del sito del ministero della Salute.«I protocolli per la selezione del donatore sono sicuri e stiamo seguendo con attenzione i diversi studi scientifici che prevedono, nella lotta al Coronavirus, l’eventuale coinvolgimento di donatori di sangue». Così il Presidente di AVIS NazionaleGianpietro Briola, ha voluto precisare quanto pubblicato, sul quotidiano “Il cittadino di Lodi”, in un articolo in cui si parla di uno screening condotto su un gruppo di donatori di sangue dell’Avis di Castiglione d’Adda. “Obiettivo di questo progetto – come si legge nella notizia – è invitare a donare il plasma anche chi, in maniera asintomatica, abbia contratto il virus e conseguentemente abbia sviluppato gli anticorpi. «L’area di Castiglione d’Adda rientra nella prima zona rossa dell’emergenza – sottolinea Briola – Quello in corso è un test circoscritto a quel territorio in quanto tra i primi a essere maggiormente colpiti. L’obiettivo della sperimentazione è individuare quelle persone che, avendo sviluppato gli anticorpi al virus, possano donare il proprio plasma ai pazienti ancora affetti». Su questo ultimo aspetto lo stesso direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Liumbruno, ha voluto precisare che si tratta di «una terapia empirica che necessita ancora di comprovate evidenze scientifiche. Si sta valutando, inoltre, il futuro impiego del plasma dei guariti per ricavare immunoglobuline specifiche contro il Covid-19, ma anche questa ipotesi deve essere avvalorata da approfonditi accertamenti». «La nostra Associazione – aggiunge Briola – è ben lieta di contribuire alla realizzazione di questi progetti di ricerca, offrendo il proprio sostegno organizzativo e contributo valoriale alla raccolta di plasma, sensibilizzando la disponibilità sempre generosa dei singoli donatori allo sviluppo dei farmaci plasmaderivati specifici». Che lo screening di Castiglione d’Adda abbia carattere sperimentale lo conferma lo stesso ministero della Salute che, alla domanda se sia necessario eseguire il tampone nei soggetti asintomatici, sul suo sito risponde in questo modo: «No, secondo le indicazioni del Consiglio Superiore della Sanità, sulla base delle evidenze scientifiche finora disponibili, non è raccomandata l’esecuzione del tampone ai casi asintomatici». A rafforzare la necessità di procedere con cautela sono state anche le parole rilasciate dal direttore vicario dell’Oms, Ranieri Guerra, durante una recente conferenza stampa all’Istituto Superiore di Sanità: «I test sierologici oggi disponibili sono ancora inaffidabili per quanto riguarda una diagnosi di Covid-19». COME AVVIENE LA SELEZIONE DEL DONATORE Ricordiamo che la donazione è sicura e avviene nel pieno rispetto delle disposizioni che regolano la circolazione delle persone.Ogni donatore, prima di essere convocato, è sottoposto a un colloquio telefonico preventivo volto a conoscere il suo stato di salute e i contatti sociali avvenuti negli ultimi giorni. COSA FARE SE DOPO LA DONAZIONE COMPAIONO SINTOMI LEGATI AL CORONAVIRUS Il donatore è tenuto a contattare il proprio centro di raccolta:- se sviluppa sintomi associabili a quelli causati dal Coronavirus- se rimane asintomatico, ma nei giorni precedenti la donazione è entrato in contatto stretto con persone risultate successivamente positive al Coronavirus Per maggiori informazioni, visitare questa sezione del sito del ministero della Salute.

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