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Attività trasfusionale, ecco come saranno ripartiti i fondi del DL Aiuti per le associazioni

Il Ministero della Salute ha indicato i criteri e le modalità di riparto delle risorse per l’acquisto di materiali a sostegno della raccolta gratuita e volontaria di sangue ed emocomponenti

Aggiornamento del 16 marzo 2023

 

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto del Ministero della Salute che stabilisce i criteri di ripartizione del contributo di 2 milioni di euro in favore delle associazioni di volontariato operanti nell’ambito dell’attività trasfusionale.

 

Il finanziamento, previsto dall’art. 39-bis del decreto legge del 17 maggio 2022 n°50 (il cosiddetto “DL Aiuti”), convertito con modifiche dalla legge 15 luglio 2022 n°91, è volto a supportare l’acquisto di materiali connessi allo svolgimento delle attività istituzionali non rimborsati in base a quanto previsto dalla normativa vigente. Nella versione definitiva del testo è presente un emendamento che stanzia importanti contributi economici a favore della raccolta gratuita e volontaria di sangue ed emocomponenti effettuata dalle associazioni come AVIS, con lo scopo di agevolare il raggiungimento dell’autosufficienza.

 

Il finanziamento verrà ripartito tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano secondo queste modalità:

 

    • Per il 50% delle risorse sulla base dell’indice di popolazione residente (IP)</b>;

 

    • Per il 25% sulla base dell’indice di produzione di globuli rossi (IPGR)</b>;

 

    • Per il 25% sulla base dell’indice di conferimento di plasma all’industria (ICPI)

 

Come si legge nella disposizione del Ministero, “entro il 31 ottobre 2023 le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano trasmettono al ministero la delibera in cui, acquisita la documentazione delle spese sostenute dalle associazioni e federazioni di donatori volontari di sangue che abbiano stipulato le convenzioni previste dall’Accordo Stato-Regioni dell’8 luglio 2021 per l’acquisto dei materiali previsti dal decreto, certificano l’ammontare totale della spesa riferita all’anno 2022 e al primo semestre 2023”.

Entro trenta giorni dal termine fissato per la trasmissione delle delibere, il Ministero della Salute, insieme al Centro nazionale sangue, una volta valutata la coerenza delle spese indicate nelle delibere stesse, erogherà alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano il contributo secondo le modalità indicate a copertura totale o parziale della spesa sostenute (qui di seguito la tabella con i limiti delle risorse per ogni regione e provincia autonoma).

 

tabella_ripartizione.jpgCome indica il Ministero, “le eventuali risorse non erogate a causa della mancata trasmissione della libera o di spese certificate inferiori a quanto riportato nella tabella, rimangono a disposizione del Ministero che provvederà a ripartire in modo proporzionale tra le regioni e le province autonome che abbiano certificato una spesa maggiore. Le regioni e le province autonome ripartiranno le risorse alle associazioni e federazioni di donatori volontari di sangue in modo proporzionale alle spese sostenute in coerenza con quanto disposto dal decreto”.

 

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