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“Blood on board”, il progetto arriva a Foggia

L’elisoccorso del 118 consentirà il trasporto di sangue per effettuare le trasfusioni sul luogo di un’emergenza e durante il volo verso l’ospedale. Dopo Bologna e Grosseto, il progetto approda anche al Policlinico RiunitiL’elisoccorso del 118 consentirà il trasporto di sangue per effettuare le trasfusioni sul luogo di un’emergenza e durante il volo verso l’ospedale. Dopo Bologna e Grosseto, il progetto approda anche al Policlinico Riuniti

Si chiama BLOB e sta per “Blood on board” (in italiano “Sangue a bordo”). È il progetto che, dai giorni scorsi, è stato avviato a Foggia grazie alla collaborazione tra il Policlinico Riuniti, il Centro trasfusionale, la centrale operativa del 118 e Alidaunia, la società di trasporto aereo pugliese attiva per i servizi di aeroambulanza.

 

Il programma consente il trasporto di sacche di sangue in elicottero per effettuare le trasfusioni direttamente sul luogo di un’emergenza, che si tratti di un incidente stradale o altro. Un sistema rapido ed efficace in grado di far sì che il personale sanitario possa intervenire già sul posto senza attendere l’arrivo del paziente in pronto soccorso. L’obiettivo di BLOB è quello di riuscire a salvare il 15% in più di coloro che vengono coinvolti in un incidente stradale. L’elicottero, infatti, trasporterà due sacche di globuli rossi del gruppo 0 negativo e 2 grammi di fibrinogeno, un fattore essenziale per la coagulazione del sangue: l’equipe medica a bordo prenderà in cura il paziente ed effettuerà la trasfusione già nel tragitto in volo verso l’ospedale.

 

Lo scorso novembre il progetto, in via sperimentale, era stato avviato a Bergamo, poi era stata la volta di Bologna e di Grosseto: ora BLOB è attivo anche a Foggia: «È molto importante essere riusciti ad attivare questo servizio anche nel nostro territorio – spiega il dottor Vincenzo Colapietro, direttore del 118 di Foggia – si tratta di uno strumento estremamente utile quando si ha a che fare con politrauma e shock emorragico in sede autostradale o, comunque, in strade extraurbane. L’elicottero decolla immediatamente una volta ricevuta la segnalazione ed è in grado di arrivare ovunque. La dimostrazione l’abbiamo avuta proprio domenica scorsa (14 marzo, ndr) a Stornarella, un comune della nostra provincia, dove siamo intervenuti per soccorrere un giovane vittima di un incidente agricolo a seguito del quale si era amputato un piede. In 12 minuti siamo arrivati sul posto, riuscendo a contenere l’emorragia e a trasferire il paziente al policlinico». Le frigo emoteche da terra e da trasporto consentono la possibilità di conservare gli emocomponenti sia in eliporto che durante il volo, il tutto con un obiettivo preciso: ridurre i decessi a causa degli incidenti. «Statistiche inglesi (il progetto BLOB è stato avviato oltremanica prima di arrivare anche in Italia, ndr) dicono che, con questo metodo di intervento, la mortalità in ambito extra ospedaliero si abbatte del 15% – prosegue Colapietro – potendo trasfondere il paziente già sul posto. Sono tre gli scenari che si presentano a seguito di un incidente: un 50% di decessi immediati, un 30% tra la prima e la seconda ora dal trauma, di cui circa la metà per shock emorragico e su cui possiamo intervenire grazie al progetto BLOB, e un 20% di decessi in ambito intra ospedaliero, altro dato che è possibile abbassare trasfondendo subito il paziente».

 

Quello delle morti per trauma è un problema con cui il nostro Paese fa i conti da tempo: «Circa 7mila decessi ogni anno avvengono per le conseguenze degli incidenti stradali – spiega – e di questi circa 1900 sono di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Ecco perché possiamo dire che l’obiettivo di questo servizio è proprio quello di prevenire le morti dei giovani». Un servizio che, senza la generosità dei donatori di sangue ed emocomponenti, non potrebbe esistere: «Assolutamente sì, lo spirito di cittadinanza attiva di migliaia di donatori è la base fondante di tutto questo – conclude Colapietro – a tutti loro e alle realtà che, come AVIS, ogni giorno si impegnano per sensibilizzare quante più persone possibili sull’importanza della donazione, va il mio più sentito ringraziamento. Se possiamo effettuare trasfusioni salvavita è grazie ai donatori».

 

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