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Coronavirus, donazioni in calo. Cns e Associazioni: «Chi può vada a donare»

Ormai da diversi giorni si segnala un calo delle donazioni di sangue in tutta Italia dovuto principalmente alla paura del Coronavirus, e se il trend dovesse continuare si rischiano gravi ripercussioni sulle terapie necessarie ad oltre 1800 pazienti al giorno. Lo affermano il Centro Nazionale Sangue e il Civis, il coordinamento delle associazioni dei donatori, che ricordano come chi non è considerato a rischio di contagio ed è in buona salute può andare tranquillamente a donare, contattando prima il punto di raccolta per evitare affollamenti. Negli ultimi giorni la bacheca Sistra, che monitora la compensazione tra regioni, ha registrato un forte calo nelle eccedenze, praticamente azzerate, un segno che anche dove storicamente si raccoglie di più ci sono delle difficoltà, e si cominciano a vedere le prime richieste da parte di alcune regioni, a partire dal Lazio. «I segnali sono di un calo generalizzato, che al momento il sistema sta assorbendo anche per la verosimile riduzione di alcune attività chirurgiche in elezione – spiega Giancarlo Maria Liumbruno, direttore generale del Cns -. Non possiamo però aspettare, anche perché l’autosufficienza delle regioni che sono normalmente compensate da quelle con maggiori capacità di raccolta del sangue, senza il loro supporto rischia di andare in sofferenza. Non a caso un appello simile è stato fatto dalle autorità negli Stati Uniti, dove il numero di casi è nettamente inferiore rispetto all’Italia, e in Giappone». Come sottolinea Gianpietro Briola, portavoce del Civis, «anche dai punti di raccolta associativi, arrivano segnalazioni di una riduzione della raccolta. Le donazioni possono essere fatte in sicurezza, seguendo le precauzioni valide per la popolazione generale per evitare il contagio. Il consiglio è di contattare prima il centro trasfusionale o la associazione di riferimento per prenotare la donazione, in modo da evitare possibili assembramenti, ma ricordo che le associazioni sono impegnate anche a garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta, la diffusione capillare e costante delle informazioni inerenti all’applicazione delle indicazioni fornite dal ministero della Salute per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti». Proprio con l'obiettivo di ridurre i rischi e garantire la massima sicurezza nelle procedure trasfusionali, Cns e Civis hanno realizzato l’algoritmo per la chiamata dei donatori, uno schema semplice ed efficace che contiene quattro rapide domande da presentare telefonicamente al potenziale donatore e verificare, così, che vi siano le condizioni adatte per programmare una donazione. Chi non può donareL’ultima circolare del Cns ha individuato alcuni criteri di esclusione legati alla diffusione del virus. La nota prevede anche una serie di azioni, dal ‘triage’ fatto nei centri di raccolta con la misura della temperatura, alla diffusione delle informazioni sulle pratiche di prevenzione, tese a minimizzare anche il rischio residuo. In particolare si raccomanda di: 
  • - applicare il criterio di sospensione temporanea di 14 giorni dal rientro per i donatori che abbiano soggiornato nella Repubblica Popolare Cinese;
 
  • - applicare il criterio di sospensione temporanea di 14 giorni dopo la possibile esposizione al rischio di contagio per contatto con soggetti con infezione documentata da SARS-CoV-2;
 
  • - applicare il criterio di sospensione temporanea di 14 giorni dei soggetti a rischio perché sono transitati o hanno sostato dal 01 febbraio 2020 nei Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio (Allegato 1 al DPCM del 01 marzo 20205. Regione Lombardia: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini. Regione Veneto: Vò);
 
  • - applicare il criterio di sospensione temporanea di almeno 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi o dall’interruzione dell’eventuale terapia per i donatori con anamnesi positiva per infezione da SARS-CoV-2 (infezione documentata oppure comparsa di sintomatologia compatibile con infezione da SARS-CoV-2).

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Ormai da diversi giorni si segnala un calo delle donazioni di sangue in tutta Italia dovuto principalmente alla paura del Coronavirus, e se il trend dovesse continuare si rischiano gravi ripercussioni sulle terapie necessarie ad oltre 1800 pazienti al giorno. Lo affermano il Centro Nazionale Sangue e il Civis, il coordinamento delle associazioni dei donatori, che ricordano come chi non è considerato a rischio di contagio ed è in buona salute può andare tranquillamente a donare, contattando prima il punto di raccolta per evitare affollamenti. Negli ultimi giorni la bacheca Sistra, che monitora la compensazione tra regioni, ha registrato un forte calo nelle eccedenze, praticamente azzerate, un segno che anche dove storicamente si raccoglie di più ci sono delle difficoltà, e si cominciano a vedere le prime richieste da parte di alcune regioni, a partire dal Lazio. «I segnali sono di un calo generalizzato, che al momento il sistema sta assorbendo anche per la verosimile riduzione di alcune attività chirurgiche in elezione – spiega Giancarlo Maria Liumbruno, direttore generale del Cns -. Non possiamo però aspettare, anche perché l’autosufficienza delle regioni che sono normalmente compensate da quelle con maggiori capacità di raccolta del sangue, senza il loro supporto rischia di andare in sofferenza. Non a caso un appello simile è stato fatto dalle autorità negli Stati Uniti, dove il numero di casi è nettamente inferiore rispetto all’Italia, e in Giappone». Come sottolinea Gianpietro Briola, portavoce del Civis, «anche dai punti di raccolta associativi, arrivano segnalazioni di una riduzione della raccolta. Le donazioni possono essere fatte in sicurezza, seguendo le precauzioni valide per la popolazione generale per evitare il contagio. Il consiglio è di contattare prima il centro trasfusionale o la associazione di riferimento per prenotare la donazione, in modo da evitare possibili assembramenti, ma ricordo che le associazioni sono impegnate anche a garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta, la diffusione capillare e costante delle informazioni inerenti all’applicazione delle indicazioni fornite dal ministero della Salute per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti». Proprio con l'obiettivo di ridurre i rischi e garantire la massima sicurezza nelle procedure trasfusionali, Cns e Civis hanno realizzato l’algoritmo per la chiamata dei donatori, uno schema semplice ed efficace che contiene quattro rapide domande da presentare telefonicamente al potenziale donatore e verificare, così, che vi siano le condizioni adatte per programmare una donazione. Chi non può donareL’ultima circolare del Cns ha individuato alcuni criteri di esclusione legati alla diffusione del virus. La nota prevede anche una serie di azioni, dal ‘triage’ fatto nei centri di raccolta con la misura della temperatura, alla diffusione delle informazioni sulle pratiche di prevenzione, tese a minimizzare anche il rischio residuo. In particolare si raccomanda di: 
  • - applicare il criterio di sospensione temporanea di 14 giorni dal rientro per i donatori che abbiano soggiornato nella Repubblica Popolare Cinese;
 
  • - applicare il criterio di sospensione temporanea di 14 giorni dopo la possibile esposizione al rischio di contagio per contatto con soggetti con infezione documentata da SARS-CoV-2;
 
  • - applicare il criterio di sospensione temporanea di 14 giorni dei soggetti a rischio perché sono transitati o hanno sostato dal 01 febbraio 2020 nei Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio (Allegato 1 al DPCM del 01 marzo 20205. Regione Lombardia: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini. Regione Veneto: Vò);
 
  • - applicare il criterio di sospensione temporanea di almeno 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi o dall’interruzione dell’eventuale terapia per i donatori con anamnesi positiva per infezione da SARS-CoV-2 (infezione documentata oppure comparsa di sintomatologia compatibile con infezione da SARS-CoV-2).

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Ormai da diversi giorni si segnala un calo delle donazioni di sangue in tutta Italia dovuto principalmente alla paura del Coronavirus, e se il trend dovesse continuare si rischiano gravi ripercussioni sulle terapie necessarie ad oltre 1800 pazienti al giorno

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