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Così AVIS sostiene le popolazioni colpite dall’alluvione nelle Marche

La nostra sede Regionale ha lanciato una raccolta fondi per supportare quelli che saranno veri e propri interventi di ricostruzione. Il presidente Daniele Ragnetti: «Priorità alle strutture di assistenza e istruzione, ma per adesso il nostro impegno è aiutare a spalare fango e acqua»

A ormai una settimana di distanza la situazione è ancora di assoluta emergenza. «Attività di volontariato operativo nel lavoro, ecco cosa stiamo facendo. Per il momento l’impegno dei nostri donatori si concentra nello scavare e, se necessario, acquistare di tasca propria attrezzature utili a raccogliere fango e acqua da case e locali». Commenta così, il presidente di Avis Regionale Marche, Daniele Ragnetti, lo scenario in cui versa il territorio dopo l’alluvione dei giorni scorsi.

 

Un evento drammatico che oltre alle vittime umane ha comportato pesanti disagi anche alle strutture e alle regolari attività quotidiane. Un quadro che va ancora ben delineato, in particolare in termini di interventi da mettere in campo. La nostra sede Regionale, proprio per questo, ha lanciato una raccolta fondi (nella locandina in basso tutte le informazioni per aderire) con cui fornire il proprio contributo e il proprio sostegno alla popolazione. «L’intenzione sarebbe quella di dare la precedenza alle realtà impegnate nel sociale, come l’assistenza agli anziani, e nell’istruzione, unite alle attività sportive per i giovani – spiega Ragnetti – ma ancora non siamo in condizione di agire con precisioneLa conta dei danni è tuttora in corso, ci sono tante abitazioni e spazi commerciali che devono essere liberati dai detriti trascinati dalla piena. La nostra speranza – conclude – è di poter dare vita a progetti da prendere in carico come Avis e seguirli dall’inizio alla fine. Ad oggi, il mio appello è che chi può, così come stiamo facendo noi, dia una manoAnzi, è proprio il caso di dirlo, offra le sue braccia».

 

Raccolta

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