«Donare sangue è il primo grande passo per far parte di una comunità solidale. Con un piccolo gesto puoi salvare una vita». È un messaggio tanto semplice quanto diretto, quello lanciato dall’assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna, Raffaele Donini. Un messaggio che è al centro della nuova campagna di comunicazione presentata in questi giorni con lo scopo di sensibilizzare quante più persone sull’importanza della donazione di emocomponenti e aumentare il numero dei donatori sul territorio.
Da inizio anno, infatti, con il perdurare della pandemia e l’aumento di casi Covid anche tra i donatori, si è registrata una contrazione delle donazioni, che va di pari passo con l’aumento della richiesta, soprattutto di globuli rossi concentrati, in relazione alla ripresa delle attività assistenziali in particolare in ambito chirurgico, e all’aumento dell’attività trapiantologica in tutta la regione. Dunque, è necessario uno sforzo ulteriore.
Nei primi 9 mesi del 2022, in base a quanto comunica l’Emilia Romagna, si osserva un calo delle unità di sangue intero raccolte rispetto allo stesso periodo del 2021 (-0,13%, ossia 160.971 contro 161.179). Dato che si fa più marcato se ci si riferisce alle unità raccolte in aferesi (-4,84%, e dunque 50.198 contro 52.749 del 2021). Le criticità maggiori si sono verificate nel mese di aprile e nella prima settimana di maggio, quando il bilancio unità raccolte/unità trasfuse non è stato sempre positivo e non è stato possibile contribuire al 100% alla compensazione delle regioni carenti come prassi settimanale; un impegno che la Regione Emilia-Romagna era sempre stata in grado di rispettare, anche nel 2020 e 2021.
Come ha spiegato il presidente di Avis Regionale Emilia Romagna, Maurizio Pirazzoli, «il sostegno dell’assessore Donini alle attività delle associazioni dei donatori di sangue rappresenta un grande valore ed un forte riconoscimento alla nostra azione. Un qualcosa che ci spinge a fare sempre meglio affinché ai pazienti che ne hanno necessità non manchi mai questo farmaco salvavita».
«Nonostante la forte circolazione del Covid nella popolazione dei donatori, la rete trasfusionale regionale ha tenuto, garantendo l’autosufficienza regionale per i globuli rossi e per i plasmaderivati – commenta la direttrice del Centro regionale sangue, Vanda Randi – Siamo riusciti anche ad assicurare le compensazioni extra regionali, sia con i territori convenzionati che con altri carenti. Segnali positivi, ma non basta: i dati in lieve calo delle unità di sangue intero raccolte lo dimostrano. L’impegno del sistema e delle istituzioni resta quindi molto forte per mantenere i livelli già raggiunti e migliorare ulteriormente».