“Prosperità inclusiva. Aspirazioni e azioni per dar forma al futuro” è il titolo della XIX edizione delle Giornate di Bertinoro per l’economia civile, il tradizionale appuntamento di Aiccon, Centro Studi dell’Università di Bologna, che si sono svolte l’11 e il 12 ottobre a Bertinoro (Forlì-Cesena). Accademici, personalità del Terzo settore, delle istituzioni, giornalisti e studenti si sono riuniti con l’obiettivo di riflettere sui nuovi modi di condividere valore e ridisegnare le istituzioni, alimentando riflessioni e proposte per un modello di società che accetti la sfida della trasformazione dell’esistente e che non separi la produzione di ricchezza dalla tensione all’inclusione.Durante la sessione di apertura, dal titolo “Prosperità Inclusiva: il ruolo dell’Economia Civile nella trasformazione dell’esistente”, sono intervenuti Stefano Zamagni, Università di Bologna; Elena Casolari, Cofondatrice e Presidente esecutivo Fondazione OPES-LCEF; Mauro Magatti, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano e Stefano Micelli, Università Ca’ Foscari, Venezia.Come ha sottolineato il prof. Zamagni nel suo intervento “L’Economia Civile ha di fronte a sé la possibilità di contribuire al disegno di una società che sappia trasformare la quantità sempre maggiore di risorse umane escluse dal processo di produzione a causa dell’incessante sviluppo tecnologico in una forza che agisce per migliorare la qualità della vita”.I lavori della mattina sono terminati con la presentazione dell’ultima rilevazione Istat sulla struttura e i profili del settore non profit in Italia (dati 2017).La presentazione si è aperta con l’intervento di Michele Camisasca, direttore generale Istat, che ha affermato: “L’Istat sente la responsabilità del proprio ruolo istituzionale e di contribuire alla conoscenza dei dati del non profit tramite dati statistici economici e sociali. Un compito che valorizza le sinergie con altre istituzioni a servizio e per il bene del paese.” Secondo la rilevazione presentata da Istat, le istituzioni attive nel nostro paese sono 350.492, il 2,1%in più rispetto al 2016, ed impiegano 844.775 dipendenti (+3,9%). Nel 2001 le istituzioni del non profit erano 235.232. Il settore si espande con tassi di crescita medi annui superiori alle imprese profit, passando dal 5,8% del 2001 all’8% del 2017 per numero di unità e dal 4,8% al 7% per numero di dipendenti. A livello regionale questa crescita è più sostenuta al sud (+3,1%), nel nord-ovest (+2,4%) e al centro (+2,3%). Le regioni più dinamiche sono Campania (+7,2%), Molise (+6,6%), Provincia autonoma di Bolzano (+4,2%), Calabria (+3,3%) e Lazio (+3,1%).Rispetto al 2016, l’Istat certifica che i lavoratori dipendenti impiegati dalle istituzioni non profit crescono di più al Centro (+5,3%) e nel Nord-est (+5,0%) mentre mostrano una lieve flessione nelle Isole (-1,2%).Le regioni maggiormente interessate dalla crescita degli occupati sono la Provincia autonoma di Bolzano (+11,8%), il Molise (+9,3%) e la Toscana (+8,2%); gli occupati sono invece in calo in Basilicata (-12,0%), Valle d’Aosta (-3,5), Sicilia (-2,0%) e Umbria (-0,2%). Nel complesso, i dipendenti delle istituzioni non profit risultano ancora più concentrati delle istituzioni non profit dal punto di vista territoriale, con oltre il 57% impiegato al Nord. Rispetto al 2016, le istituzioni non profit aumentano per tutte le forme giuridiche, in misura più accentuata per le associazioni (+2,0%) e con l’eccezione delle fondazioni, in lieve diminuzione (-0,9%). Circa due terzi delle istituzioni non profit sono attive nel settore della cultura, sport e ricreazione (64,5%), seguono quelle dell’assistenza sociale e protezione (9,2%), delle relazioni sindacali e rappresentanti (6,5%), della religione (4,8%), dell’istruzione e ricerca (4%) e della sanità (3,5%). L’85% delle istituzioni non profit opera senza dipendenti. Aumentano di più i lavoratori a tempo determinato (+24,5%); soprattutto fra gli over 50 (+7,9%), tra gli stranieri (+7%) e i laureati (+6,3%). Fra i dipendenti prevalgono le donne (71,7%). Una novità dell’edizione delle GDB2019 sono stati i due talk pomeridiani dell’11 ottobre, entrambi coordinati da Elisabetta Soglio, Caporedattrice del Corriere della Sera Buone Notizie: il primo dal titolo Ri-disegnare le istituzioni, il secondo dal titolo Riforma del Terzo settore: a che punto siamo?, con la partecipazione di Claudia Fiaschi, Portavoce Forum Nazionale Terzo Settore.La prima giornata si è conclusa con il GdB LAB World Making. Azioni e Aspirazioni per dar forma al futuro coordinato da Flaviano Zandonai, Open Innovation Manager Gruppo Cooperativo Cgm.Sabato 12 ottobre ha avuto luogo la sessione di chiusura del dibattito, Infrastrutture sociali e nuove piattaforme per l’innovazione, coordinata dal prof. Stefano Zamagni. articolo a cura di Alissa Peron
