La voce delle donne per le donne, un gruppo di attivisti pronti a raccontare la condizione femminile e maschile dei loro Paesi, un’occasione per alzare lo sguardo su quanto sta accadendo oggi in Afghanistan e Iran, soffermandosi sulla condizione di genere e i diritti umani.
Avis Provinciale di Treviso presenta “Cammini di Libertà” il ciclo di due serate aperte alla cittadinanza e ospitate all’auditorium di Palazzo Bomben nel cuore di Treviso (via Cornarotta, 7).
Si inizia giovedì 28 settembre alle 20.30 con il focus “Cammini di Libertà” sull’Afghanistan, che vedrà anche intervenire, collegato da remoto, il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola. Parteciperanno anche: Fawad E Raufi, poeta e scrittore; Livia Maurizi programme coordinator di Nove onlus; Maria Khurasani attivista e imprenditrice; Sonia Singh rifugiata afghana ed ex autista donna. Conduce la serata Silvia Sartori, consulente dei progetti di cooperazione con l’Asia.
Giovedì 5 ottobre sarà la volta del focus “Cammini di Libertà” sull’Iran con la partecipazione delle attiviste Fatima B. dell’associazione Donna Vita Libertà e Nasrin Bijanyar di Unione per la Democrazia in Iran e testimone; Reza Rashidy scrittore e attivista per i diritti umani; Zoheida Mollaian della comunità Bahai. Conduce la serata Silvia Sartori consulente dei progetti di cooperazione con l’Asia. Sarà presente il coro femminile dell’Università Popolare Auser di Treviso condotto da Erica Boschiero.
Come ha spiegato la vice presidente di Avis Provinciale Treviso, Graziana Fuser, «abbiamo pensato a due serate dedicate a tutta la cittadinanza per sensibilizzare sulla condizione femminile di due Paesi, Afghanistan e Iran, e in particolare sul rispetto dei diritti civili e umani della popolazione femminile. Questo perché avvertiamo forte l’esigenza di un approccio globale e solidale agli avvenimenti del mondo. L’obiettivo di queste serate – ha detto – è di mantenere alta l’attenzione su questioni che riguardano tutti noi come individui attenti e sensibili, che partecipano alla costruzione di comunità inclusive e solidali e che si sentono cittadini del mondo, inteso come dimensione comune di affetti, relazioni e vicinanza spirituale».