La raccolta dei globuli rossi nel mese di ottobre torna a far registrare una flessione. Lo confermano i dati sul monitoraggio pubblicati dal Centro nazionale sangue che fissano il dato complessivo a -6,9%. Un passo indietro, per così dire, rispetto ai numeri relativi al mese precedente anche per quel che riguarda il consumo che, dopo il segno + di settembre, scende a -5,2%. Ma andiamo per ordine.
Dopo i numeri incoraggianti di settembre che avevano permesso di tirare un sospiro di sollievo rispetto al periodo estivo, ammontano a 217.404 le unità raccolte a ottobre: ben al di sotto dello stesso periodo del 2019 e al di sotto anche rispetto a quanto raccolto il mese prima, quando il totale era stato di 220.830. Provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna, Abruzzo e Basilicata le uniche regioni ad aver riportato il segno positivo rispetto a un anno fa.
La differenza, a dimostrazione degli effetti che la pandemia ha generato e, probabilmente, rischia di generare anche in queste settimane, si avverte anche nell'analisi sul lungo periodo. Da gennaio a ottobre 2020 le unità complessive raccolte sono state 2.005.553, quasi 107mila in meno dei primi dieci mesi del 2019. Sotto questa voce, non c'è alcun territorio ad aver migliorato i risultati dell'anno precedente.
Torna a calare anche il consumo, cioè il totale delle unità trasfuse ai pazienti e di quelle eliminate per motivi tecnici, sanitari o controlli di qualità e scadenza. Un mese fa i numeri del Cns fissavano a +1% il dato nazionale, mentre oggi sono 211.912 le unità consumate a ottobre e 2.021.338 quelle nel lungo periodo.
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