Prosegue una costante e leggera ripresa nella raccolta dei globuli rossi, ma il segno rimane negativo anche per quanto riguarda il mese di giugno. Lo confermano i dati sul monitoraggio pubblicati dal Centro nazionale sangue che, seppur lievemente migliori rispetto a maggio (-29,2%) e aprile (-36,4%), fissano la raccolta del mese scorso a -23,5% su scala nazionale, con un consumo pari al -14,6%. Continua quindi a farsi sentire, anche se in maniera ridotta, l’onda lunga della pandemia che in questa prima parte dell’anno aveva non poco condizionato l’attività trasfusionale così come le regolari organizzazioni ospedaliere.
Ammontano a 189.962 le unità raccolte (nello stesso periodo del 2019 erano state 203.901) anche se nei dati elaborati dalla bacheca SISTRA non sono compresi quelli di Lazio, Campania e servizi trasfusionali delle Forze Armate. Il quadro generale offre la visione di una lenta risalita delle percentuali in ogni singola regione italiana rispetto a maggio, con le uniche note stonate di Piemonte e Provincia Autonoma di Bolzano.
Se invece si analizzano i dati del primo semestre 2020, i numeri della maggior parte delle regioni sono minori rispetto allo stesso periodo del 2019, con le sole Basilicata e Calabria a riportare il segno positivo.
Più che dimezzato invece, rispetto a maggio, il consumo, cioè il totale delle unità trasfuse ai pazienti e di quelle eliminate per motivi tecnici, sanitari o controlli di qualità e scadenza. Se infatti all’epoca i dati del Cns davano un -32,3% su scala nazionale (sempre in rapporto allo stesso periodo del 2019), lo scorso mese il dato finale è stato del -14,6%.
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