Una lettera di congratulazioni per il nuovo incarico auspicando una fattiva collaborazione in vista degli impegni che attendono il nostro Paese nel corso di questo 2021. Così il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, ha voluto manifestare a nome dell’associazione le felicitazioni al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al nuovo Esecutivo dopo la fiducia ottenuta in Senato e alla Camera nei giorni scorsi.
Le sfide per il nuovo anno
Briola, nel messaggio all’ex presidente della Bce, ha ribadito le sfide che attendono l’Italia e il nostro sistema trasfusionale alla luce delle «difficoltà che la pandemia ha generato lo scorso anno e che continua a creare ancora oggi». Difficoltà dalle quali ancora una volta è emersa «la straordinaria importanza del ruolo dei volontariato, in più frangenti in prima linea per contribuire a sostenere il Paese e le realtà più fragili nei momenti di maggiore emergenza».
Oltre a sottolineare cosa rappresenti l’impegno degli oltre un milione e 300mila associati per il nostro sistema sanitario, il presidente ha ricordato che il 2021 sarà l’anno in cui l’Italia ospiterà le celebrazioni per la Giornata mondiale del donatore il prossimo 14 giugno: «Un’occasione molto importante per ringraziare i donatori e per diffondere i valori della scelta volontaria, periodica, anonima, etica e non remunerata. La nostra mission – ha scritto Briola – è quella di garantire un’adeguata disponibilità di sangue e dei suoi emocomponenti a tutti i pazienti che ne abbiano la necessità, attraverso la promozione del dono, la chiamata dei donatori e, in alcuni casi, anche la raccolta diretta di sangue, d’intesa con le strutture ospedaliere pubbliche».
Sanità e Politiche Sociali
Tra le sfide che ci attendono c’è il raggiungimento dell’autosufficienza, in particolare di farmaci plasmaderivati. Un invito che il presidente di AVIS ha rivolto al riconfermato ministro della Salute, Roberto Speranza: «Agire e dialogare in modo coeso e unito è fondamentale per garantire la tenuta del sistema trasfusionale italiano – ha scritto il presidente – Sono certo che questo clima di collaborazione saprà rafforzarsi e diventare sempre più proficuo nell’immediato futuro, in cui dovremo tutti operare per il raggiungimento di importanti obiettivi come l’autosufficienza di emocomponenti e la tutela dei donatori di sangue in tutto il territorio nazionale».
Come descritto al nuovo ministro del Lavoro, Andrea Orlando, «AVIS, insieme a tante altre realtà del volontariato, guarda a questo 2021 come l’anno decisivo per completare una riforma che attendiamo da tempo: quella del Terzo Settore con la definitiva entrata in vigore del Registro Unico Nazionale. È una sfida che tutti siamo chiamati a vincere – ha detto Briola – noi associazioni e il Governo: una sfida che permetterà a tante organizzazioni di vedere riconosciuto il proprio ruolo che, anche il Covid, ha dimostrato essere fondamentale per contribuire al benessere del Paese».
Istruzione e Ricerca
Al nuovo ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, Briola ha ricordato come promuovere e sensibilizzare la cultura del dono alle nuove generazioni, rappresenti «una delle linee guida che da sempre contraddistinguono l’impegno dei nostri volontari. Incontri negli istituti di ogni ordine e grado, progetti tecnologici e protocolli d’intesa rinnovati nel corso degli anni, sono la testimonianza di come, per assicurarci una società del futuro sempre più attenta ai bisogni della collettività, sia necessario partire dall’inizio: da coloro che saranno gli adulti di domani». Una lettera, questa, in cui il presidente Briola ha ricordato anche l’importanza del progetto “BEST Choice” «che ha permesso di coinvolgere oltre 10mila studenti italiani per approfondire con loro tematiche come il cyberbulismo, la tutela della salute e l’educazione a stili di vita sani».
La speranza di poter continuare a organizzare percorsi di formazione e master post lauream è stata espressa nelle felicitazioni inviate alla ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa: «Da anni AVIS porta avanti progetti di questo tipo con importanti atenei e fondazioni scientifiche, un modo per sensibilizzare sulla cultura della donazione, ma soprattutto per promuovere valori di cittadinanza attiva e solidarietà per formare quella che dovrà essere la classe dirigente del futuro. Percorsi che le restrizioni applicate per contenere i contagi hanno stravolto, ma che vorremmo poter continuare a organizzare».