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I Giovani di AVIS a Palermo per volontariato e impegno civico

In occasione del trentennale della strage di via D’Amelio, la nostra associazione ha partecipato al meeting organizzato dall’Agenzia nazionale giovani e dal Dipartimento per le politiche giovanili

Un meeting con protagonisti i giovani nel giorno in cui sono stati ricordati i 30 anni dalla strage di via D’Amelio, dove il 19 luglio 1992 persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Stiamo parlando di “TEAM NOI – Storie di giovani tra solidarietà, volontariato e impegno civico”, l’evento tenutosi a Palermo dal 19 al 21 luglio scorsi.

 

MeetingNicolò Biondo

L’appuntamento, organizzato dall’Agenzia Nazionale Giovani e dal Dipartimento per le Politiche Giovanili, ha rappresentato una preziosa occasione per riflettere sul ruolo che le nuove generazioni possono ricoprire nella lotta alle mafie attraverso il loro attivismo e lo spirito di cittadinanza attiva. In rappresentanza di AVIS, come volontario delle organizzazioni nazionali e territoriali del Comitato di Protezione Civile, è intervenuto Nicolò Biondo. Il Dipartimento, infatti, era stato invitato a prendere parte all’iniziativa e ad individuare 15 giovani volontari, di età compresa tra 18 e 35 anni, che avrebbero partecipato agli eventi previsti per un confronto su tratti e valori comuni delle diverse esperienze di servizio.

 

Tra questi c’è stato, appunto, Nicolò che, già donatore con l’Avis Comunale di Palermo e vice coordinatore del gruppo giovani della sede Regionale, ha partecipato agli incontri che, come lui stesso racconta, «hanno offerto molteplici spunti su come rendere più “accattivante” l’idea di fare volontariato. Insieme agli altri partecipanti abbiamo avviato i tavoli di lavoro partendo proprio da domande semplici: chi è il volontario e come si fa a farlo. Da qui si sono generati dibattiti e confronti».

 

I gruppi sono stati composti da rappresentanti di Protezione Civile, Croce Rossa, UNICEF e altri enti di volontariato nazionali e territoriali: «Anche “amicizia” è stata una delle parole chiave al centro del metting – ha proseguito – secondo noi occorre intensificare i rapporti tra le varie realtà del Terzo Settore, in quantonessuna può prescindere dalle altre. E il perché è molto semplice: hanno il medesimo scopo di fare il bene per chi è più in difficoltà. Poi per quel che riguarda il Servizio Civile Universale, con la dottoressa Silvia Losco, dirigente del Dipartimento, abbiamo dato spazio alle discussioni su cosa dovrebbe apprendere il volontario che sceglie di dedicare un anno agli altri (Nicolò ha svolto il servizio civile nel 2021, ndr), per decidere di restare nel proprio ente».

 

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