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Imperia, parla il presidente della neonata Avis Comunale

Un anno fa la nascita della nuova sede di cui è alla guida Davide Binaggia: «Per me, paziente talassemico, è un onore ricoprire questo ruolo. Il mio modo per dire grazie ai donatori»Un anno fa la nascita della nuova sede di cui è alla guida Davide Binaggia: «Per me, paziente talassemico, è un onore ricoprire questo ruolo. Il mio modo per dire grazie ai donatori»

Il 9 marzo 2021 è stato il primo triste anniversario dall’inizio della pandemia. Un anno complicato che ha condizionato qualsiasi aspetto della vita quotidiana di tutti noi. Circa un mese prima, a Imperia, avveniva però un qualcosa che, in prospettiva, avrebbe rappresentato un segno di speranza e di fiducia per molti: nasceva la sede dell’Avis Comunale.

 

Davide BinaggiaIl presidente dell'Avis Comunale di Imperia, Davide Binaggia

Albert Einstein diceva che “il valore di una persona risiede in ciò che è capace di dare e non in ciò che è capace di prendere”. Davide Binaggia tra poco compirà 52 anni. Da quando ne aveva circa 3, quindi praticamente da sempre, riceve trasfusioni salvavita perché è un paziente talassemico. Lui è il presidente della nuova sede: «Sono molto emozionato per questo fatto – racconta – può sembrare strano che una persona come me decida di ricoprire il ruolo di presidente di un’associazione di donatori. Per me significa cercare di restituire qualcosa agli altri visto quello che, da anni, gli altri danno a me. Anzi, donano». E il caso ha voluto che la nostra chiacchierata si svolgesse proprio subito dopo le tre sacche di sangue che Binaggia ha ricevuto. Ma come è nata l’idea dell’Avis Comunale di Imperia? «Ci troviamo in una zona in cui sono attive molte altre organizzazioni che fanno raccolta sangue, ma con il gruppo di volontari di cui faccio parte, più volte riuscivamo a promuovere giornate di donazioni straordinarie, in accordo con Avis stessa, e quindi abbiamo deciso di creare un punto di riferimento concreto sul nostro territorio. D’altronde – spiega – io sono un paziente talassemico, so bene di cosa c’è bisogno, quindi più realtà di donatori ci sono e meglio è».

 

Il Covid non ha fermato la forza di volontà di questo gruppo di volontari che, nonostante le difficoltà, riesce a organizzare almeno una raccolta al mese con l’autoemoteca: «Siamo una decina – sottolinea Binaggia – ma vogliamo fare la nostra parte perché solo con la forza di volontà si riesce a fare qualcosa per gli altri, soprattutto in un periodo come questo. Io ho sempre fatto volontariato, mi sono impegnato nella clownterapiaper dare un sorriso ai bambini ricoverati in ospedale e vivo grazie a chi, ogni giorno, decide di donare per aiutare tanti pazienti come me. La paura dell’ago non ha fermato il mio sentimento di riconoscenza e spero di riuscire a proseguire a lungo questo cammino insieme ad Avis».

 

avis comunale imperiaL'autoemoteca con cui vengono organizzate le giornate di raccolta

Soddisfatto il presidente dell’Avis Regionale LiguriaAlessandro Casale, che da sempre ha sostenuto questa iniziativa: «Grazie alla fondazione della sede di Imperia siamo riusciti a completare la presenza avisina in tutte le nostre province – spiega – Un obiettivo espresso già nell’atto costitutivo dell’Avis Regionale nel 1973, quindi fin dall’inizio era avvertita questa esigenza». Molte raccolte erano già state organizzate in collaborazione con Avis negli anni passati, ma senza creare un punto di riferimento sul territorio. Poi, grazie al coinvolgimento di volontari e donatori, è stato possibile «dare espressione al desiderio di queste persone di offrire il loro supporto agli altri – sottolinea – E Davide Binaggia è l’esempio di tutto ciò. Avere lui come presidente dell’Avis di Imperia significa dare quotidianamente testimonianza di quanto ci sia bisogno di sangue e quanto questo sia prezioso per tanti pazienti».

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