82^Assemblea: la delibera sullo Statuto

Come cambierà lo Statuto?

Quali modifiche allo Statuto di AVIS NAZIONALE e delle Avis in seguito alla riforma del terzo settore? A questa macro domanda ha cercato di rispondere il convegno organizzato in Assemblea insieme agli esperti Luca Degani (avvocato esperto di diritto socio-sanitario) e Luca Gori (consulente e docente al Sant’Anna di Pisa), che stanno accompagnando AVIS e la commissione ad hoc creata in vista della scadenza prevista dalla legge del 3 febbraio 2019.   “Per AVIS NAZIONALE – spiega Luca Degani - il tema che si pone da qui a febbraio è se essere o meno Rete Associativa Nazionale per svolgere funzioni di rappresentanza, di nomina (ad esempio nel consiglio nazionale terzo settore) e autocontrollo delle proprie associate. Dall’altra parte, per le realtà territoriali il compito è quello di adeguare i propri statuti – sempre entro il 32 febbraio - alla nuova disciplina. Non ci sarà da fare nessuna nuova iscrizione ai registri, perché tutti già sono iscritti e trasmigreranno attraverso atti che competono alla Pubblica amministrazione e che saranno compiuti dai funzionari regionali insieme al personale del nuovo registro unico.   “Lo scopo è essenzialmente uno – aggiunge Luca Gori -  ossia la progettazione di una rete associativa su tutto il territorio nazionale. La normativa dà la possibilità ad AVIS di costituirsi come rete associativa nazionale e di essere presente non solo con le proprie associazioni ma anche come rete, ossia come insieme di persone e di enti che lavorano per lo stesso fine e svolgono le stesse attività per essere presenti nel Consiglio nazionale terzo settore e svolgere supporto alle sedi territoriali e svolgere attività autocontrollo. I livelli nazionale e territoriale possono collaborare per rispondere al meglio alle sfide che la legge pone. La sfida generale resta quella di svolgere in maniera volontaria le attività per le quali Avis è stata costituita. Per non essere soffocati dai testi. Ricordiamoci sempre che il terzo settore è l’area dove si esprime la libertà di associazione e la sussidiarietà orizzontale. Le norme non devono essere vissute come vincoli ma come aiuto a svolgere al meglio le proprie attività”.   Nei giorni successivi all’Assemblea una delegazione di AVIS ha avuto un incontro al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in cui sono state trattati alcuni di questi argomenti già oggetto di confronto interno. Il Ministero non ha escluso di poter riconoscere alcune delle caratteristiche della rappresentanza dei soci interna ad AVIS (persone fisiche/persone giuridiche) anche all'interno del nuovo quadro normativo del Codice del Terzo settore e con particolare riferimento alla sua qualificazione come Rete Associativa Nazionale. Sarà quindi possibile mantenere il riferimento all’attuale composizione associativa, così come stabilito in assemblea a Lecce. Per quanto concerne l'iter di adeguamento degli Statuti alla nuova disciplina, pur a fronte del passaggio di approvazione dello Statuto nazionale con decreto da parte del Ministero della Salute, è stato chiarito che, al fine di verificare l'avvenuto rispetto del termine dell'art. 101, comma 2, del Codice (ovvero del 3 febbraio 2019), si terrà conto del momento di approvazione delle modifiche da parte dell'Assemblea Generale degli associati.  

Modifiche statuto: ecco la delibera assembleare

L’Assemblea di AVIS Nazionale delibera di dare mandato al Consiglio Nazionale e alla Commissione all’uopo già costituita, di:   1) predisporre le proposte di modifica allo Statuto al fine di permettere ad AVIS Nazionale di assumere la qualifica giuridica di Rete Associativa Nazionale di Organizzazioni di Volontariato (ODV) ai sensi dell’art. 41, comma 2, del d.lgs. n. 117 del 2017 (Codice del Terzo Settore), salvaguardando l’attuale composizione associativa di AVIS, comprensiva di soci persone fisiche e di soci persone giuridiche, e i criteri di rappresentatività attualmente previsti;   2) individuare gli adattamenti necessari degli statuti delle Avis territoriali alla nuova disciplina e apprestare i relativi emendamenti nei modelli tipo;   3) perché siano sottoposte, con tempi congrui, all’esame e alla valutazione presso tutti i livelli associativi e all’approvazione dell’Assemblea dei soci e recepite entro il termine di cui all’art. 101, comma 2, del d.lgs. n. 117 del 2017;   4) approfondire le seguenti ulteriori tematiche ritenute di rilievo strategico per l’evoluzione della governance dell’Associazione: - Promozione della partecipazione dei soci - Uniformità e coerenza delle regole associative - Articolazione dei livelli territoriali - Raccolta dei dati essenziali per rappresentare e gestire l’Associazione - Controllo e gestione della conflittualità interna - Snellimento dello Statuto a favore delle norme del Regolamento