Autosufficienza e qualità, obiettivi sovra-regionali

Il 3 novembre si è svolta a Roma un'importante riunione congiunta di tutti gli attori del Sistema trasfusionale italiano, al fine di concordare la programmazione delle attività trasfusionali 2011. Erano presenti i Presidenti nazionali e regionali di AVIS, CRI, FIDAS e FRATRES, i responsabili tecnici delle Strutture regionali di coordinamento per le attività trasfusionali delle Regioni e Province Autonome, dirigenti del Centro nazionale sangue e del Ministero della salute. Tale incontro, ormai diventato un appuntamento stabile, è stato fortemente voluto dalla Presidenza nazionale AVIS per proseguire - in tempi adeguati - un percorso condiviso con le realtà territoriali sui temi della programmazione delle attività trasfusionali. Nel corso della riunione del 3 novembre si è stabilito di: - richiedere l'inserimento all'ordine del giorno della prima riunione utile della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, dell'analisi e del successivo iter dei Decreti relativi ai percorsi applicativi dei Requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti; - sollecitare una audizione al presidente della Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome; - organizzare un prossimo incontro nel mese di marzo 2011; - sostenere obiettivi sia quantitativi sia qualitativi con prioritaria attenzione a: a) autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti (compresi i farmaci derivati dal plasma umano) a livello regionale e nazionale, mantenendo la non frazionabilità ed il carattere sovra-aziendale e sovra-regionale dell'autosufficienza stessa; b) qualità, in tema di produzione di emocomponenti specifici, quali emazie concentrate e concentrati piastrinici, e sicurezza del processo trasfusionale, per il conseguimento dei più alti livelli di tutela della salute dei cittadini; c) la necessità di garantire condizioni uniformi del servizio trasfusionale su tutto il territorio nazionale, lo sviluppo tecnico-scientifico della medicina trasfusionale e della formazione - anche in ambito accademico - nella disciplina, nonché l'utilizzo clinico appropriato del sangue e dei suoi prodotti; d) i nuovi percorsi di adeguamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta associative alle norme europee nell'ambito dei processi regionali di autorizzazione e accreditamento; e) la normalizzazione, l'efficacia e l'efficienza delle Strutture regionali di coordinamento per le attività trasfusionali. Il giorno successivo, giovedì 4 novembre, si è svolta la riunione della Consulta Tecnica Permanente per le Attività Trasfusionali che ha emanato: a) i Requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi minimi per l'esercizio delle attività sanitarie dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti, che dovranno successivamente essere recepiti dalla Conferenza Stato Regioni; b) le Linee guida per l'accreditamento delle Banche di sangue cordonale; c) le Linee guida per la prevenzione di una temibile complicanza della terapia trasfusionale (TRALI).