Avis e Sanità militare:
L’Avis è stata invitata il 19 e 20 gennaio a Roma, presso la Sala Bernini Residenza di Ripetta, al workshop in ematologia dal titolo “Che cosa c’è di nuovo?”, organizzato dalla Sanità Militare e presieduto dal Direttore Generale Michele Donvito. L’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Augusto Battaglia, intervenendo ha sottolineato il recente accordo stipulato con la Sanita Militare sulla collaborazione tra le strutture sanitarie civili e militari, in cui sono state focalizzate le problematiche attuali e pertanto l’interesse nel coniugare gli sforzi di tutti nella raccolta del sangue nella Regione Lazio, dove la carenza è ancora rilevante. “Nel Lazio ed in particolare a Roma, – continua l’Assessore Battaglia - le nostre strutture ospedaliere sono punti di riferimento nazionali, anche verso quei luoghi che non hanno strutture sanitarie adeguate e che portano così ad un sovraccarico di prestazioni non sempre di facile gestione. Per questo la Regione Lazio, in collaborazione con l’Istituto Mediterraneo di Ematologia, sta cercando di monitorare e valutare le necessità per dare più qualità e capacità di intervento agli attuali servizi sanitari di quei paesi non ancora completamente sviluppati”. Per Avis, invitata dal Generale Domenico Cioffi, responsabile dei Centri Trasfusionali Militari e Capo Ufficio Direzione e Coordinamento della Direzione Generale della Sanità Militare, è stata particolarmente significativa la partecipazione in quanto ha potuto riprendere contatti con i massimi vertici militari della Sanità. Nel corso delle due giornate di lavoro aperte da letture magistrali sulle leucemie linfatiche croniche e mieloidi acute, sono stati affrontati i più rilevanti aspetti biologici e clinici di gravi patologie del sangue quali le malattie linfoproliferative e mieloproliferative, con un attento sguardo alle emergenze ematologiche. A discutere delle problematiche ed a divulgare le più recenti novità - soprattutto terapeutiche - sono stati invitati alcuni tra i maggiori esperti del settore civile e militare, provenienti dai più importanti centri diagnostici d’Italia che, in interventi particolarmente tecnici, hanno promosso l’appropriatezza delle prescrizioni nei pazienti oncologici e invitato a un corretto uso dei farmaci, che devono essere impiegati a seconda delle indicazioni cliniche ed alle condizioni di impiego (dose, durata della terapia, via di somministrazione, interazioni etc) per le quali è stata dimostrata l’efficacia. Gli studiosi hanno evidenziato che nei pazienti, soprattutto in quelli anziani, si presentano quasi sempre problematiche che esigono trattamenti specifici e che spesso condizionano o limitano le possibilità terapeutiche della neoplasia, in quanto, la notevole tossicità dei farmaci antineoplastici, rende cruciale la conoscenza del comportamento farmacocinetico e farmacodinamico, di come farne uso e dei loro effetti metabolici.