«Diffondere i valori della donazione nelle scuole». Parola di Umberto Veronesi

«I donatori di sangue sono diventati esangui?». È questa la domanda che si pone Umberto Veronesi sul numero attualmente in edicola del settimanale "Oggi", commentando la decisione dell'Istituto tumori di Milano di invitare i propri dipendenti a donare il sangue. Il prof. Veronesi analizza i più recenti dati statistici sulle donazioni nel nostro Paese, che dimostrano che la solidarietà degli italiani non sta diminuendo, ma anzi è in crescita. «Secondo le statistiche diffuse dall'Istituto Superiore di Sanità, nel 2007 si sono avute oltre 2 milioni e mezzo di donazioni, un dato superiore rispetto a dieci anni prima. Le quattro principali associazioni che promuovono ed effettuano la raccolta sangue (Avis, Croce Rossa, Fidas e Fratres) sono riuscite a mettere assieme un milione e mezzo di donatori periodici. «E, allora, come si spiegano le difficoltà lamentate dagli ospedali e da alcune Regioni, soprattutto del Sud?» Questo lo spunto di riflessione di Veronesi, il quale osserva che «non si fa abbastanza propaganda "attiva", per esempio invitando molti promotori a parlare nelle scuole superiori (dove si formano i futuri donatori di sangue) o nei luoghi di lavoro». A queste dichiarazioni il presidente della nostra Associazione Andrea Tieghi ha commentato così: «Sono d'accordo con il prof. Veronesi: l'impegno del volontariato tra i giovani e nelle scuole è ancora insufficiente e bisogna studiare iniziative più mirate, che sensibilizzino le nuove generazioni ai valori della convivenza civile e della solidarietà. A testimonianza dell'impegno di Avis proprio in questo campo, nei prossimi giorni invieremo a Veronesi una copia delle più recenti opere realizzate dalla nostra Associazione per la scuola: il "Portfolio – Educazione alla convivenza civile" e il "Book della solidarietà"». In allegato il testo completo dell'articolo.