Editoria no profit, ieri un incontro a Palazzo Chigi

Un anno dopo è ancora corsa contro il tempo per scongiurare un altro delitto mediatico. Questa volta a rischio è la sopravvivenza del le testate delle associazioni non profit sempre per il problema delle elevate tariffe di spedizione postali. E il tema, ormai scottante, è stato affrontato ieri dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'Editoria, Paolo Bonaiuti, insieme al capo del Dipartimento per l'Informazione e l'editoria, Elisa Grande, e al ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani. Cosa sta succedendo? I124 giugno 2010 il premier Berlusconi aveva firmato un decreto che stanziava i 30 milioni alle associazioni non profit come rimborso per l'aumento delle spedizioni postali. Ma quei fondi non sono mai stati erogati. Intanto le pubblicazioni delle associazioni senza scopo di lucro sono andate via via diradandosi. Ricordiamo che nel gruppo sono compresi i periodici utilizzati da congregazioni ed enti caritativi che, con un bollettino postale, raccolgono i fondi per campagne solidali di beneficenza. Ieri, nell'incontro voluto da Bonaiuti che ha raccolto le sollecitazioni degli interessati, con Romani è stato concordato che è necessario, e non più rinviabile, individuare nuove tariffe sostenibili dalle onlus. Le quali, dati i tempi, dovranno essere senza oneri per il bilancio statale e compatibili con le norme europee sulla liberalizzazione dei servizi postali. «Perciò - si legge in una nota- occorre favorire un accordo, analogo a quello raggiunto l'anno scorso tra gli editori e Poste Italiane, tra le associazioni non lucrative e gli operatori di servizi postali, a cominciare da Poste Italiane». Così toccherà ai gestori rinunciare a una parte dei profitti e alle onlus pagare qualcosa in più. La situazione è inaccettabile per centinaia di testate, che spesso hanno una diffusione più che rispettabile perché raggiungono migliaia di offerenti, ma non hanno abbonati. «Ad oggi - spiega l'avvocato Francesco Saverio Vetere presidente dell'Uspi, l'unione dei piccoli editori, una delle poche voci che difende la stampa senza scopo di lucro - il non profit paga più dei principali quotidiani, vale a dire 0,28 euro per spedire una copia. E i 30 milioni di indennizzo restano bloccati. A questo punto non è prioritario averli, perché risolverebbero il problema per cinque mesi. Chiediamo invece al governo di parificare il non profit con una norma alle altre testate, per avere lo stesso trattamento tariffario agevolato per le spedizioni autunnali, altrimenti la stampa del terzo settore rischia grosso». Bonaiuti e Romani hanno deciso di avviare un tavolo tecnico tra le parti entro il 10 settembre. Potrebbe essere già tardi. articolo tratto da Avvenire, 10 agosto 2011 (a firma Paolo Lambruschi)