
La biblioteca del Senato ha ospitato ieri un importante convegno sul tema: "Emoderivati, presente e futuro". L'appuntamento ha visto la partecipazione delle associazioni e federazioni di donatori del Civis (Avis, Cri, Fidas e Fratres), del Centro Nazionale Sangue, dell'Aifa (Agenza Italiana per il Farmaco) e dell'Istituto Superiore di Sanità.
Avis era rappresentata da Pasquale Spagnuolo, consigliere nazionale e membro della Commissione tecnica permanente dei servizi trasfusionali. Nel suo intervento, Spagnuolo ha presentato i dati attuali e le prospettive di consumo dei principali plasmaderivati, mostrando come nei prossimi anni il fabbisogno di plasma per la lavorazione industriale sarà sempre maggiore.
Il convegno ha avuto come relatori istituzionali di spicco Cesare Cursi, presidente della Commissione Industria del Senato, e Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama. Tomassini ha voluto ricordare la gioia provata nel 2005 allorché il Parlamento, all'unanimità (nonostante i forti contrasti tra maggioranza e opposizione su molti temi politici), approvò la legge 219 di regolamentazione del sistema trasfusionale: "abbiamo riaffermato un principio straordinario: la donazione di sangue gratuita e solidale, che dona vita a partire dalla vita. Aver puntato sul volontariato e sul centro nazionale sangue ha dato risultati positivi". Tomassini non ha nascosto che esiste però qualche elemento, specie in tema di lavorazione del plasma, che potrebbe essere rivisto.
Nel corso del convegno, patrocinato anche da Baxter, Behring, Biotest, Grifols e Kedrion, il gruppo emoderivati di Farmindustria ha presentato alcune proposte di modifica della 219 (agli articoli 15 e 16) e auspicato tempi certi per l'emanazione dei decreti attuativi.