Febbre Chikungunya: quali provvedimenti per la donazione?

Sono quasi 200 ormai in Italia i casi sospetti di infezione da virus Chikungunya: su 197, 36 sono già stati confermati da esami di laboratorio. L' epidemia, la prima del genere in Italia, che finora aveva visto solo casi isolati, è stata veicolata dalla zanzara tigre, ma il contagio è partito verso la fine di giugno da una persona proveniente dal Kerala, una regione dell'India dove il virus è endemico.

L’epicentro dell’infezione (che causa febbri alte e dolori reumatici) è tra i comuni di Cervia e Ravenna, in Emilia Romagna.

In relazione ad alcune note del Ministero della Salute e ai provvedimenti adottati dalla regione Emilia Romagna, il Centro Nazionale Sangue – attraverso il direttore, Giuliano Grazzini – ha fornito le seguenti indicazioni:

“Le aree interessate dai focolai epidemici risultano, ad oggi, corrispondenti ai territori dei Comuni di Ravenna, Cervia, Cesena e Cesenatico.

Fermo restando che la regione Emilia Romagna, con note del 31 agosto e 3 settembre 2007 ha disposto la sospensione cautelativa dalla donazione di tutti i donatori di sangue residenti in tali comuni, si rappresenta la necessità che, presso tutti i servizi trasfusionali e le Unità di raccolta del territorio nazionale, nell’ambito delle indagini anamnestiche di selezione dei donatori previste dalla normativa vigente, sia accertato se il donatore ha soggiornato, anche per poche ore, nelle suddette aree, al pari di quanto già effettuato per i Paesi ove l’infezione da virus Chikungunya è endemica.

Nel caso in cui i rilievi anamnestici  risultino in tal senso positivi, il donatore dovrà essere sospeso per un periodo di 21 giorni, e riammesso alla donazione solo previa successiva dichiarazione da parte del donatore dell’assenza di sintomatologia clinica riferibile alla patologia in questione, nei 21 giorni suddetti.

Con riferimento alla Regione Emilia Romagna, si conferma l’indicazione già fornita dalla competente Direzione regionale di effettuare la sospensione dalla donazione fino a nuova disposizione non solo per i 21 giorni sopraccitati, nel caso in cui l’anamnesi sui donatori residenti in aree della Regione Emilia Romagna diverse da quelle in cui sono stati accertati i focolai epidemici riveli recenti pregressi sintomi correlabili all’infezione da virus Chikungunya.

Sarà cura dello scrivente Centro Nazionale, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e con il Ministero della Salute, provvedere a notificare nel minor tempo possibile l’eventuale accertamento dell’esistenza di altre aree epidemiche, cui dovranno applicarsi le indicazioni sopra riportate.

Nel caso non auspicabile di ulteriore estensione dei focolai epidemici o insorgenza di nuovi, si rappresenta ai Responsabili degli Organismi regionali di coordinamento per le attività trasfusionali ed alle associazioni di volontariato in indirizzo, l’eventualità di dover formulare piani d’emergenza per far fronte alle necessità correlate all’autosufficienza sangue, da realizzare con il contributo di tutte le componenti della Rete trasfusionale nazionale”.