
"Il volontariato arricchisce il capitale umano e sociale di chi lo pratica e
di chi lo riceve, rafforza il senso di appartenenza e coesione alla società e
favorisce comportamenti favorevoli alla crescita economica". Con queste parole,
il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero, è intervenuta
durante la conferenza 'Capaci di intendere e volere', promossa lunedì 5 dicembre
dal Forum del Terzo Settore in occasione della Giornata Internazionale del
Volontariato. "Il capitale sociale - ha aggiunto il Ministro durante il suo
intervento all'Auditorium Conciliazione di Roma - affianca sempre più il
capitale umano ed economico. È anche dal capitale sociale, dal rispetto e dal
senso di appartenenza a una collettività che possono derivare comportamenti
consoni allo sviluppo economico. Per tutti questi motivi, il Governo e le
Istituzioni hanno la responsabilità diretta di favorire
la vostra attività. Il cinque per mille è un capitolo importante e non sarà per
me una cosa secondaria. La distribuzione di questi fondi è abbastanza
efficiente, ma sarà mio impegno personale far sì che tale efficienza possa
aumentare".
Ospite dell'evento anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
al quale il portavoce del Forum Terzo Settore, Andrea Olivero, ha consegnato
l'appello del volontariato. “In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia - si legge nell'appello - vogliamo ricordare a noi e a tutti i cittadini che il volontariato è stato parte attiva nella costruzione della coscienza della comunità nazionale e delle comunità locali e ha contribuito, con il proprio apporto originale, alla realizzazione di una solidarietà diffusa e partecipata, elemento imprescindibile di una buona democrazia. La nostra storia è storia di solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica. Oggi il volontariato e il
Terzo settore - prosegue il testo - sono un soggetto strutturato che opera con quasi 6 milioni di volontari e gode della fiducia della stragrande maggioranza degli italiani. Questo ci rende particolarmente consapevoli delle responsabilità della nostra azione e della necessità di continuare a dare risposte, insieme agli altri soggetti della società civile e della politica, alle sempre più pressanti richieste di aiuto che si levano da chi ancora è escluso dai diritti fondamentali e vive situazioni di grave difficoltà e di emarginazione sia dai diritti fondamentali della persona, sia dalla cittadinanza. Ci impegniamo
- conclude il documento - consci della complessità in cui viviamo, a continuare la nostra collaborazione con tutte le forze sociali e le istituzioni, mettendo a disposizione le nostre competenze e la gratuità della nostra azione sociale. Anche il nostro futuro ci vedrà artefici di solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica”.
Molti i protagonisti del non profit italiano presenti alla conferenza, come Emma Cavallaro (Presidente Convol), Stefano Tabò (Csvnet), Monsignor Giuseppe Merisi (Presidente Caritas Italiana) e Fausto Casini (Consulta del Volontariato presso il Forum), i quali nel corso di una tavola rotonda hanno ribadito la capacità del volontariato di moltiplicare le risorse a loro disposizione e di tradurle in atti e presenze concrete ed efficaci, che rispondono con tempestività alle emergenze.
Ampio spazio è stato, inoltre, dedicato alle testimonianze dirette di
numerosi operatori che, attraverso una narrazione fatta di voci, filmati e
musica, hanno raccontato la loro diretta esperienza in ambiti quali la
cooperazione internazionale, la protezione civile e la difesa dei diritti
civili. Tra i tanti ospiti intervistati dalla giornalista RAI Daniela De Robert
c'era anche Claudia Firenze, coordinatrice della consulta giovani di AVIS
Nazionale, che ha
focalizzato l'attenzione sull'impegno
femminile nel non profit. "Noi donne siamo geneticamente multi-tasking e forse siamo più abituate degli uomini a tenere insieme vari aspetti della nostra vita. Nel volontariato di donne ce ne sono tante, soprattutto alla base. Man mano che si sale verso il vertice della rappresentanza associativa, le donne diminuiscono per una sorta di tetto di cristallo che va infranto. A tutti i livelli il volontariato deve essere rappresentativo della società: uomini e donne, giovani e non, cittadini per nascita e nuovi. Far parte di AVIS è il privilegio di poter aiutare gli altri: donare sangue è una semplice e buona abitudine che mettiamo in pratica con il sorriso sulle labbra".
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