Gli immigrati e il dono del sangue

Il Friuli Venezia Giulia, da sempre terra di confine e di dialogo interculturale, in questi ultimi anni è stato interessato da numerosi flussi migratori da Paesi in via di sviluppo. Ciò ha reso necessario studiare politiche di integrazione e convivenza, che tenessero conto delle reali esigenze dei cittadini stranieri e della comunità di accoglienza. Se ne è parlato nel corso dell'incontro tenutosi giovedì 23 ottobre alla Camera di Commercio di Pordenone, a cui hanno partecipato rappresentanti delle Associazioni di volontariato, delle Amministrazioni locali e delle comunità straniere presenti sul territorio cittadino. L'evento è stata l'occasione per presentare al pubblico friulano il libro "L'Altro in me - dono del sangue e immigrazione tra culture, pratiche e identità", curato dalla dott.ssa Annamaria Fautauzzi, antropologa culturale, responsabile dell'Osservatorio per la cultura del dono del sangue delle comunità immigrate di AVIS Nazionale. Il volume raccoglie i contributi di alcune sedi locali della nostra Associazione volti a sensibilizzare gli stranieri ai valori della donazione di sangue. Dopo il saluto del dott. Gustavo Mazzi del Servizio Immuno-trasfusionale, del Presidente dell'Avis Comunale di Pordenone Ermanno Muzzin e del Presidente Regionale Carmelo Agostini, la dott.ssa Fantauzzi è entrata nel tema presentando le ragioni del dono e il significato che questo concetto assume nelle varie culture ed etnie. Particolare interesse ha suscitato la vicenda personale di David Karabashinze di S. Vito al Tagliamento (PN), immigrato nel 1995 dal Burundi, che dona con regolarità da alcuni anni. Ne è seguita una tavola rotonda a cui hanno partecipato Mauro Marra, Presidente dell'Associazione Immigrati, l'Assessore alle Politiche sociali del Comune di Pordenone, Giovanni Zanolin e Paolo Zanet della Caritas Diocesana Concordia di Pordenone. Al dibattito erano presenti anche Mohamed Ouatiq, Imam della comunità islamica, e Octavian Schintee Voica, parroco della Comunità ortodossa romena. Il dott. Tshimanga, sanitario dell'Associazione Immigrati che fa parte anche del Comitato medico di Avis, ha analizzato alcuni pregiudizi tribali che spingono molti africani o centroamericani a rifiutare di donare il loro sangue. Purtroppo il risultato finale è che, a fronte di una presenza nel Comune di Pordenone di circa 14-15% di immigrati, il numero di stranieri donatori inferiore all'1 %. Questo ha reso necessario predisporre una campagna d'informazione, presentata in occasione dell'incontro, per avvicinare gli stranieri al volontariato e alla solidarietà. Nel corso del convegno, da più parti si è sottolineata anche la necessità di porre le basi per una futura collaborazione con le varie comunità e confessioni religiose le quali, attraverso un'opera di proselitismo interno, potranno far leva sull'altruismo e sulla generosità dei fedeli. "Quella di Pordenone è solo una delle prime iniziative a tale proposito", ha concluso la dottoressa Fantauzzi, "perché l'inserimento nel mondo del Volontariato è uno dei metodi più significativi per facilitare l'integrazione dei nuovi arrivati nella comunità d'accoglienza."