I protagonisti del sistema sangue italiano riuniti a Lucca
Tutti i principali attori del sistema sangue si sono dati
appuntamento a Lucca lo scorso 25 e 26 maggio per il convegno "Il modello
italiano, l'Europa e le sue regole, il futuro".
L'incontro, incentrato sui requisiti minimi organizzativi, strutturali
e tecnologici delle strutture trasfusionali, è stato ospitato nell'elegante
cornice della Fondazione Campus, nella frazione di Monte San Quirico.
Oltre 150 gli ospiti dell'evento, che si sono confrontati sul tema dei nuovi
standard europei di qualità e sicurezza, ai quali l'Italia dovrà adeguarsi entro e non oltre il 31 dicembre 2014.
Da più parti è emersa la necessità di coesione tra tutte le parti in campo
(Istituzioni, società scientifica, medici e associazioni di volontariato) per
raggiungere questo obiettivo, che risulta imprescindibile per il futuro delle attività di
raccolta e trasfusionali.
A tale proposito, un'interessante riflessione è giunta da Simona Carli,
responsabile del Centro Regionale Sangue Toscana, che ha
auspicato un maggiore solidarietà tra i singoli sistemi locali: "Al traguardo dovremo arrivarci assieme e nessuno potrà permettersi di
rimanere indietro. Per questo motivo, quelle Regioni virtuose che hanno già
raggiunto ottimi risultati nel processo di adeguamento potrebbero offrire un
valido aiuto a chi deve compiere ancora molti passi in avanti".
Le disomogeneità presenti nel nostro Paese sono state evidenziate anche dal
presidente della SIMTI, Claudio Velati, che ha voluto mostrare anche l'altro lato della medaglia, ponendo l'accento sulle nostre
peculiarità: "Cresce l'attenzione internazionale verso il
modello italiano e ci sono Paesi come il Regno Unito e la Grecia che guardano con
interesse alla nostra realtà e al ruolo che in essa ricoprono le Associazioni di
volontariato. Dobbiamo essere consci della ricchezza che siamo in grado di
esprimere attraverso la tipologia di servizio che offriamo ai malati e dobbiamo,
infine, avere la consapevolezza che ciò che pervade tutte le nostre attività è
una forte componente etica".
Della stessa opinione anche il direttore del Centro Nazionale Sangue,
Giuliano Grazzini, che ha più volte evidenziato la valenza
scientifica e morale dei criteri posti dall'Europa, introdotti per tutelare
prima di tutto la salute dei pazienti. Grazzini, inoltre, una
partecipazione più incisiva dei Centri Regionali Sangue nella diffusione della
consapevolezza che i requisiti minimi rappresentano un'opportunità di crescita e
una profonda spinta innovativa. "Si percepisce la necessità di aumentare la forza dei singoli anelli che compongo la catena della
struttura. Funzionale a questo obiettivo - ha aggiunto il direttore del CNS - è
la ridefinizione degli obiettivi strategici a medio e lungo termine e la
formazione professionale di tutti soggetti coinvolti, come i medici trasfusionisti,
i responsabili dei Centri di coordinamento e compensazione e i dirigenti associativi".
All'incontro ha partecipato anche il Presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo
Saturni, che ha analizzato il ruolo del
volontariato nel processo di qualità del sistema trasfusionale: "le associazioni di donatori,
fortemente radicate nel
territorio e portatrici di aspetti
valoriali importantissimi,
possono svolgere un compito
fondamentale in questo ambito. È sufficiente sottolineare l'importanza
della promozione del dono tra la popolazione, con la sua valenza sociale,
l'avvio a donazione esclusivamente di donatori preparati ed aggiornati sulle
tematiche sanitarie ed associative, oltre alle attività di raccolta. In questo contesto si inserisce a pieno titolo
- ha concluso Saturni - la raccolta associativa, che si basa su solidi presupposti
come l'empatia, la
solidarietà e la periodicità".
A questo link è possibile leggere la relazione completa di Saturni.
Positive le riflessioni conclusive di Claudio Velati che, riprendendo le parole del past president di SIMTI Giuseppe Aprili, ha proposto l'istituzione di un tavolo di lavoro sui requisiti minimi, dove tutti i protagonisti possano confrontarsi e unire le proprie forze verso un unico, grande obiettivo: quello di portare il sistema sangue italiano in Europa!