Il sangue umano non può essere sostituito. L'impegno dei donatori è fondamentale'
"La strada è ancora lunga per sostituire il sangue umano con elementi
artificiali. Per questo motivo, è opportuno continuare a donare il sangue
regolarmente in modo gratuito, volontario e associato". Queste le parole del
presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, che ha concluso la tavola
rotonda dal titolo "Il sangue: donatori e ricercatori. Insieme per la vita",
tenutasi il 24 agosto alla Camera di Commercio di Parma.
L'incontro ha preceduto il XII Simposio Internazionale sui sostituti del
sangue, che fino al 28 agosto vedrà confrontarsi nella città emiliana scienziati
e medici provenienti da tutto il mondo. "Il tema della produzione in laboratorio
del sangue è molto dibattuto in questi ultimi tempi", ha aggiunto Saturni con un
diretto riferimento alle recenti dichiarazioni di un'équipe britannica che
mirava a sviluppare sangue realizzato grazie a cellule staminali embrionali
ottenute con la fecondazione in vitro, "ma è importante ribadire che il sangue
umano è insostituibile e rappresenta un importante elemento non riproducibile.
Le Associazioni di volontariato devono, quindi, proseguire il loro impegno nella
promozione non solo della donazione, ma anche di uno stile di vita sano e
positivo".
Su questo tema si è espresso anche Andrea Tieghi, ex presidente di AVIS
Nazionale e attuale presidente dell'Avis Regionale Emilia Romagna, che nel corso
del suo intervento ha posto l'accento sui numerosi vantaggi derivanti dalla
partecipazione alla vita associativa (programmazione della raccolta di sangue
sulla base delle richieste e del fabbisogno, fidelizzazione dei donatori,
prevenzione e monitoraggio).
Tra gli altri relatori presenti, il direttore del Centro Nazionale Sangue
Giuliano Grazzini ha illustrato i più recenti dati sulla donazione e
sull'impiego di sangue e suoi derivati in Italia e all'estero, evidenziando come
ci sia ancora una netta discrepanza tra le diverse regioni nel Mondo. "Molti
sono i Paesi in cui si muore per banali emorragie", ha detto Grazzini, "che si
potrebbero evitare se il il sistema trasfusionale fosse ben strutturato e in
grado di garantire una capillare disponibilità di sacche. Per fortuna il nostro
Paese dispone di un buon sistema trasfusionale, seppure ci siano forti
differenze tra Nord e Sud. Principio fondamentale su cui si basa il nostro
sistema è la gratuità del dono, un gesto dal grande valore etico e morale che
può essere effettuato solo ed esclusivamente in strutture pubbliche, a
differenza di altre Nazioni in cui sono presenti centri di raccolta privati".
All'incontro, moderato dal presidente della Scuola Europea di Medicina
Trasfusionale Umberto Rossi, sono intervenuti anche Flavio Mozzani (direttore
sanitario dell'Avis provinciale di Parma), Alessandro Formentini (del Servizio
Immuno-Trasfusionale dell'Azienda Ospedaliera di Parma) e Andrea Mozzarelli
(docente dell'Università di Parma e Presidente del XII Simposio Internazionale
sui sostituti del sangue, il cui programma è disponibile al link
http://alice.bio.unipr.it/blood2009).