Morti per mancanza di sangue? Alcune precisazioni
In relazione ad alcuni articoli usciti sui giornali negli ultimi giorni, dove
si è affermato che in Italia vi sono ogni anno numerosi morti per mancanza di
sangue, pubblichiamo la nota che il Centro Nazionale Sangue ha diramato. Nel
testo si ribadisce che l'Italia ha sostanzialmente raggiunto l'autosufficienza,
sia grazie ai donatori sia grazie ad un uso appropriato della risorsa sangue.
NOTA CNS
L'autosufficienza sangue passa anche attraverso un suo uso appropriato
Le Linee Guida della Società Italiana di Medicina Trasfusionale e
Immunoematologia (SIMTI) rappresentano un ottimo riferimento culturale,
professionale e organizzativo per la gestione della risorsa sangue
"L'obiettivo dell'autosufficienza del sangue e dei suoi prodotti che l'Italia ha
sostanzialmente raggiunto a partire dal 2003 - afferma Giuliano Grazzini,
direttore del CNS, si mantiene non solo grazie alla generosa disponibilità dei
donatori, che sono quasi 1.700.000 (2,8% della popolazione), ma anche attraverso
l'uso appropriato che ne viene fatto in sede assistenziale. Tuttavia, per
garantire l'efficacia della terapia trasfusionale, come nel caso delle emorragie
critiche da traumi, sarebbe opportuno introdurre ed applicare protocolli
integrati che tengano conto delle evidenze scientifiche più recenti, che
prevedono anche l'utilizzo di presìdi farmacologici a basso costo, quali, ad
esempio, un farmaco antiemorragico denominato acido tranexamico".
La medicina trasfusionale è una disciplina medica emergente e caratterizzata da
un costante progresso scientifico, particolarmente accelerato nell'ultimo
decennio, come testimonia l'incremento esponenziale di testi ed articoli
scientifici presenti in letteratura individuabili nei database delle principali
biblioteche on-line, nonché lo sviluppo di trial finalizzati al miglioramento
della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni assistenziali erogate. Al
riguardo, le "Linee Guida sull'uso appropriato degli emocomponenti e degli
emoderivati" prodotte dalla Società Italiana di Medicina Trasfusionale e
Immunoematologia – SIMTI (disponibili come testo online in italiano e come
articoli scientifici solo in inglese) sono il frutto di un processo di
condivisione allargato al Centro Nazionale Sangue e offerto alle altre
discipline mediche e chirurgiche coinvolte trasversalmente nella gestione del
paziente candidato alla trasfusione dei componenti labili del sangue o alla
somministrazione dei principali farmaci emoderivati. L'obiettivo di questo
lavoro "corale" – traducibile nel semplice imperativo di evitare lo "spreco", ma
nel rispetto delle esigenze terapeutiche di ogni singolo paziente - è di
contribuire al miglioramento uniforme della pratica clinica quotidiana,
individuando protocolli operativi differenziati in base all'intensità
assistenziale, di cui i politraumi con emorragia critica rappresentano uno degli
esempi più impegnativi.