Premio lombardo a un'avisina
Il Premio “Rosa Camuna” è stato istituito dalla Giunta Regionale nel 1997 e viene assegnato, ogni anno, a quelle donne che abbiano reso alto il prestigio della Lombardia nell’educazione, nel lavoro, nella cultura, nell’impegno civile e sociale, nella creatività, sia a favore della condizione femminile, delle pari opportunità e a favore della collettività.
Con tale onorificenza la Regione Lombardia ha inteso valorizzare, lo scorso 18 febbraio, l’attività e l’impegno delle donne lombarde (nate, residenti, che vi lavorano) nei settori dell’educazione, delle professioni, della cultura, dell’impegno civile e sociale e della creatività, esprimendo in maniera simbolica la gratitudine della comunità lombarda nei riguardi di tutte le concittadine che hanno dato lustro alla Lombardia negli ambiti più diversi della vita pubblica.
Quest’anno, è stato assegnato il premio alla Memoria anche ad un’avisina: Cristina Rossi, con le seguenti motivazioni:
“Chi ha conosciuto Cristina personalmente ha potuto apprezzare la dedizione che metteva nel portare avanti le iniziative e le decisioni assunte, l'infaticabile voglia di lavorare per l'AVIS, la disponibilità e progettualità innovative, il desiderio di cambiamento, ma anche la sua interiore predisposizione a prendersi cura di chi si trova in difficoltà, dell'ammalato, la sua sensibilità nei confronti della sofferenza. Chi ha avuto l'opportunità di discutere con lei anche di argomenti al di fuori di quelli associativi ha apprezzato l'amore per il suo lavoro di professoressa, di educatrice di ragazzi delle superiori. Di Cristina va ricordata la lucida capacità di analizzare le problematiche associative, la caparbietà con cui ha sempre sostenute le proprie idee, la forza con cui ha difeso le posizioni AVIS regionale sia all'interno sia all'esterno dell'associazione, pagandone spesso le conseguenze. Ma anche la volontà di affrontare situazioni, talora molto complesse, anteponendo gli interessi dell'AVIS ai propri, sottraendo tempo alla famiglia e agli affetti personali, rischiando anche di sbagliare, ma sempre con la convinzione di operare per il bene altrui.”