Presidenti regionali a confronto sul futuro di AVIS
domanda posta ai partecipanti della tavola rotonda promossa dall'Avis Calabria e dalla provinciale di Catanzaro il 14 e 15 aprile scorsi.
Presidenti delle Avis regionali di quasi tutta Italia (ad esclusione di Lazio, Valle d'Aosta, Trento e Bolzano) si sono confrontati nella sala conferenze dell'hotel Caposuvero di Gizzeria Lido (CZ), che già nel 1996 aveva ospitato un incontro analogo promosso con lo scopo formulare un progetto di politica associativa nazionale.
In quel documento venivano proposte dieci linee guida per un rinnovamento associativo che portò, tra l'altro, all'introduzione della Consulta dei presidenti regionali e a una costante valorizzazione delle professionalità interne, ricorrendo anche alla formazione sia dei quadri sia dei dipendenti. Nel testo si sottolineava anche l'importanza di creare un'immagine associativa forte e consapevole, che fosse veicolata attraverso strumenti di comunicazione interna ed esterna come Internet, che allora era ancora agli albori del suo sviluppo. Veniva, inoltre, confermato il grande obiettivo dell'autosufficienza nazionale, da perseguire nel totale rispetto della salute del donatore e del ricevente. In tema di volontariato, le linee guida chiedevano ad AVIS di ricoprire sempre più un ruolo propositivo all'interno del terzo settore, promuovendo incontri e momenti di confronto con le altre associazioni.
«Dietro agli aspetti pratici affrontati da questo documento» – ha detto Saturni in apertura dell'incontro – «ci sono i principi che costituiscono le colonne portanti della nostra Associazione, attuali ieri come oggi. C'è la consapevolezza del ruolo ricoperto da AVIS nel sociale e la convinzione che l'avisino si fa portavoce nella comunità di valori profondi come la gratuità, la generosità e la periodicità del dono».
Caposuvero, quindi, dopo 14 anni ha fatto nuovamente da sfondo a un incontro nato dalla volontà di riflettere su quanto fatto in questi anni, per tracciare nuovi orizzonti di sviluppo e di crescita associativa.
A tale proposito, utile è stato l'intervento iniziale del sociologo Francesco Broso (disponibile in pdf in fondo a questa pagina), che ha offerto interessanti spunti di riflessione partendo da un'analisi del documento stilato nel 1996. «Se da un lato la responsabilità di cui tutti Voi siete investiti può scavare nelle coscienze, scuotere l'assopimento culturale e valoriale dei nostri tempi, da un altro occorre farsi carico dell'impegno di custodire, preservare e proteggere la grandezza di cui siete portatori», ha detto Broso.
Si è poi passati agli interventi dei numerosi presidenti e vice-presidenti, che hanno illustrato le loro posizioni, i propri punti di vista, evidenziando criticità e obiettivi da raggiungere nel prossimo futuro.
Da questo confronto sono emersi alcuni argomenti su cui i dirigenti di AVIS Nazionale saranno sicuramente chiamati a riflettere nei prossimi mesi, al fine di garantire una costante sistematicità e operatività delle scelte. Costante è stato il riferimento ai grandi cambiamenti in atto soprattutto in ambito sanitario, dove si assiste a una sempre maggiore regionalizzazione di compiti e funzioni che non deve però scalfire il ruolo unitario della nostra Associazione. Da più parti viene avvertito, inoltre, il bisogno di definire un piano di governance basato sulla collegialità. «Ci troviamo di fronte a grandi sfide», ha detto Saturni, «come il rispetto dei requisiti minimi per l'accreditamento delle unità di raccolta in materia di sicurezza trasfusionale e la programmazione del sistema sangue su scala nazionale. Sono temi che ci vedono coinvolti in prima linea e verso i quali dobbiamo essere uniti e operare all'insegna del dialogo e della collaborazione, nel pieno rispetto delle regole».