Progetto PROBE: ecco i primi risultati del biomonitoraggio della popolazione italiana
Sono stati presentati a Bologna lo scorso 17 settembre, in occasione della
riunione del Comitato medico di AVIS Nazionale, i primi risultati del Progetto
PROBE (acronimo di PROgramma per il Biomonitoraggio dell'Esposizione della
popolazione generale).
Nato nel 2008 grazie al coordinamento del reparto di Bioelementi e Salute
dell'Istituto Superiore di Sanità, lo studio è stato finanziato dal Centro
Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero
della Salute e ha visto la collaborazione di AVIS e ANMI – Associazione
Nazionale per la Lotta contro le Microcitemie in Italia.
“L'analisi – commenta il responsabile Politiche Sanitarie di AVIS
Nazionale, Pasquale Spagnuolo - ha permesso di valutare il grado di
esposizione dei cittadini a 20 minerali, scelti per le loro note o emergenti
problematiche tossicologiche; tra di essi ricordiamo l'arsenico, cadmio,
cobalto, magnesio, mercurio, nichel, platino, uranio. La particolarità di questo
progetto sta nel fatto che per la prima volta i metalli nocivi non sono stati
rilevati nell'ambiente, ma si è passati a misurare la loro dose interna al
nostro organismo, attraverso esami del sangue e del siero. Allo studio hanno
partecipato a titolo gratuito ben 1423 donatori della nostra Associazione di età
compresa tra i 18 e i 65 anni, residenti nei centri urbani di cinque regioni
italiane (Calabria Lazio, Umbria, Emilia Romagna e Piemonte). A questi si
sono aggiunti i prelievi effettuati dall'ANMI su 500 adolescenti romani”.
Quali sono i risultati raggiunti finora? Ne abbiamo parlato con il prof.
Alessandro Alimonti dell'Istituto Superiore di Sanità, che ha coordinato lo
studio.
“I casi in cui si sono riscontrate concentrazioni superiori alla soglia
d'attenzione fissata per legge sono davvero molto pochi e sono comunque prossimi
allo zero. Ciò non esclude alcune implicazioni a lungo termine per il corpo
umano, infatti uno dei nostri prossimi obiettivi sarà proprio quello di
osservare gli effetti derivanti dall'esposizione a tali sostanze continuativa e
a basse dosi. In poche parole, vogliamo comprendere le dinamiche che si
sviluppano in un organismo che, per molti anni, è in contatto costante con
piccole quantità di questi minerali. Si tratta di un campo che non è ancora
stato sufficientemente approfondito e credo sia molto utile proseguire in questa
direzione.
Qui sotto è possibile ascoltare l'intervista al prof. Alimonti.
A questo link è
disponibile il rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sul Progetto PROBE