
Il sangue è un importante farmaco in grado di salvare la vita a persone affette da numerose patologie. È questo il tema di un articolo scritto dal dott. Gianpietro Briola, vicepresidente vicario di AVIS Nazionale. La notizia, che potete leggere integralmente qui sotto, è stata pubblicata sul numero di febbraio della rivista Pharmamagazine, mensile gratuito distribuito in tutta Italia nelle farmacie abbonate, in studi medici e in alcune associazioni di carattere scientifico.
SANGUE, ELEMENTO INSOSTITUIBILE PER LA SOPRAVVIVENZA DI TUTTI
La carenza di sangue, che regolarmente si presenta ogni estate, nel 2008 per la prima volta ha colpito regioni solitamente autosufficienti come Emilia Romagna, Toscana e Friuli Venezia Giulia, da sempre capisaldi del sistema italiano della raccolta. Quali sono le cause di questa situazione critica, che in certi casi ha imposto agli ospedali la sospensione della normale attività chirurgica, per garantire la disponibilità di sacche in caso di emergenze?
Il problema non può essere ricondotto in maniera semplicistica alla carenza di donatori, visto che le recenti statistiche rilevano un loro aumento e un incremento delle donazioni a livello nazionale. L'origine di questa crisi è, invece, da attribuire alla sempre più frequente richiesta di emocomponenenti ed emoderivati in campo medico, scientifico e farmaceutico.
Per fornire qualche esempio, talvolta si ricorre alle trasfusioni a seguito di un ciclo di chemioterapie, che possono provocare la diminuzione dei globuli bianchi, delle piastrine oppure del livello di emoglobina, proteina responsabile del trasporto di ossigeno dai polmoni ai tessuti.
Un'altra attività in cui è fondamentale garantire sempre la disponibilità di sangue è il trapianto di organi: a titolo di esempio, si pensi che ogni trapianto di fegato necessita in media di circa 80 / 100 trasfusioni.
Anche l'elevato numero di patologie croniche, oltre all'aumento dell'età media e delle potenzialità chirurgiche - per esempio, interventi ortopedici e cardiochirurgici - hanno contribuito a incrementare sempre di più il fabbisogno di sacche.
A ciò si aggiungono le necessità legate a eventi traumatici come incidenti su strade o nei luoghi di lavoro.
L'Italia è inoltre un Paese in cui vi sono zone ad alta incidenza di pazienti affetti da talassemia, patologia in cui i globuli rossi subiscono un processo di distruzione precoce che impone frequenti trasfusioni per tutta la vita.
Il sangue, e in particolare il fattore VIII e IX della coagulazione, costituisce la principale fonte di sopravvivenza anche per chi è affetto da emofilia, malattia genetica che provoca sanguinamenti o, nei casi più gravi, addirittura emorragie articolari e muscolari che avvengono spontaneamente o in seguito a traumi anche lievi.
Sono sempre più numerose anche le terapie che ricorrono a cellule staminali, capaci di autoriprodursi e di adattarsi a qualsiasi funzione del nostro organismo (dando origine, per esempio, a cellule muscolari o cerebrali).
A tale proposito, il sangue periferico e il sangue contenuto nella placenta e nel cordone ombelicale dei neonati risultano una fonte importante di cellule staminali molto utili per curare gravi forme di leucemia. Queste moderne e avanzate terapie non sarebbero però possibili se non vi fosse la disponibilità di un adeguato quantitativo di piastrine e globuli rossi, nel periodo pre e post trattamento, a garantire la sopravvivenza del paziente e la buona riuscita dell'operazione.
Un altro elemento di primaria importanza è il plasma, parte liquida del sangue in cui sono contenute sostanze essenziali per le funzioni vitali (per esempio, l'albumina, che trasporta gli ormoni o gli acidi grassi liberi), e proteine necessarie al buon funzionamento dell'apparato coagulativo o del sistema immunitario (come le immunoglobuline, che intervengono in caso di infezioni provocate da agenti esterni al nostro organismo).
Queste preziose sostanze sono molto utili anche in campo farmaceutico, per la preparazione di un'ampia gamma di medicine indicate per il trattamento di malattie emorragiche come l'emofilia, oltre alla cura delle immunodeficienze primarie (disfunzioni congenite di cellule responsabili della difesa del nostro corpo) e di patologie respiratorie ereditarie.
I farmaci plasma-derivati vengono, inoltre, utilizzati per favorire la cicatrizzazione dopo interventi di chirurgia e contribuiscono ad accelerare la guarigione di pazienti che hanno subito gravi ustioni.
La raccolta del plasma avviene mediante una procedura chiamata “plasmaferesi”, che consiste nel prelevare il sangue del donatore e separare, all'interno di un macchina, la parte liquida (che viene trattenuta) dalle altre cellule ematiche rimesse in circolazione.
Poiché nel nostro Paese la disponibilità di plasma così raccolto non è ancora sufficiente a soddisfare il fabbisogno generale, spesso si ricorre a procedimenti di laboratorio che prelevano il plasma dalle sacche di sangue precedentemente raccolte.
Perciò, è opportuno incentivare la pratica della plasmaferesi tra i donatori abituali, sottolineando le grandi potenzialità offerte da questo importante e prezioso elemento, alla base della nostra vita e della sopravvivenza di tutti gli esseri umani.
È auspicabile, inoltre, che ciascun volontario aumenti anche di poco la frequenza delle donazioni, recandosi almeno due volte l'anno presso i centri che effettuano raccolta di sangue. Questo faciliterebbe il raggiungimento dell'autosufficienza nazionale, uno degli obiettivi posti dal sistema trasfusionale italiano a cui anche le associazioni di donatori sono chiamate a dare il proprio contributo.
Per questo Avis, presente su tutto il territorio con oltre 3.200 sedi e con oltre 1.110.000 soci iscritti, svolge da più di 80 anni un'importante opera di sensibilizzazione, promuovendo nella società valori come la solidarietà e l'altruismo. Due principi alla base della convivenza civile, del rispetto e soprattutto dell'aiuto reciproco, principio condiviso dai numerosi donatori di sangue che, con il loro gesto, tendono una mano verso chi ha bisogno di un semplice ma concreto aiuto.