Una domenica di festa a Torino

Il 28 gennaio scorso, per la seconda volta dopo il settembre 2005, l’Associazione Islamica per le Alpi, composta soprattutto da immigrati di prima e di seconda generazione di provenienza marocchina, ha organizzato una giornata collettiva di donazioni di sangue con l’Avis Comunale di Torino, coordinata dal sig. Cesare Viano e dal presidente Sandro Fisso. L’equipe di medici e di allievi AVIS, giunti sul luogo di buon mattino, hanno lavorato in un clima di accoglienza e di festa, in cui sono state effettuate donazioni di sangue intero e selezioni “di prime volte” di persone che saranno richiamate a donare domenica 11 febbraio nello stesso luogo. L’associazione, che ospita i suoi locali a Torino in via Chiasso n.10, ha preparato per l’evento un ricco e festoso banchetto di dolci tipici, thé alla mente e datteri, promuovendo con slogan e musiche la donazione del sangue e provvedendo abilmente all’organizzazione dei donatori, uomini e donne, accorsi sul posto anche con bambini. Torino, tra le prime città in Italia ad aver cominciato un percorso di apertura e di integrazione delle comunità straniere anche nella donazione del sangue, si è rilevata ancora una volta luogo di confronto e di comprensione tra persone dai mille volti, dalle diverse religioni, dalle più svariate tradizioni. L’Osservatorio sulla cultura del dono del sangue, promosso da AVIS Nazionale e coordinato della dr.ssa Annamaria Fantauzzi, presente in questa occasione a Torino, incoraggia iniziative di questo genere affinché, a distanza di 80 anni dalla nascita dell’associazione avisina (1927-2007), possano concretamente attuarsi in tutta Italia attività di cooperazione internazionale e di scambio multietnico, a testimonianza dell’apertura di AVIS alla nuova cittadinanza italiana. Il sangue, così affermava il dr. Formentano, fondatore dell’Associazione, non ha colore né razza né religione, unisce e non divide i popoli, favorisce un nuovo dialogo che possa portare alla costituzione di valori civici e sociali fondati sull’essere umano, italiano o marocchino, musulmano o cristiano, semplicemente perché è un uomo.