Vaccinazioni contro l'influenza, esperti mondiali ne confermano l'utilità
Mentre per il secondo anno consecutivi i donatori di sangue di tutte le regioni, pur con modalità differenti, possono accedere ai vaccini anti-influenzali, studiosi di tutto il mondo evidenziano come questa patologia possa provocare conseguenze molto serie.
Dal primo VaxExcel meeting, l’incontro europeo organizzato da Sanofi Pasteur che si è tenuto a Parigi il 5 novembre, è emerso che l’influenza è una condizione spesso sottovalutata, che comporta complicazioni anche gravi. Durante l’evento è stata sottolineata l’importanza della vaccinazione come efficace mezzo di prevenzione e la necessità di un cambiamento di strategia in Europa.
Oltre ai dati specifici su incidenza e mortalità, è stato ribadito che l’influenza aggrava diverse condizioni patologiche, come l’asma e la malattia polmonare ostruttiva cronica. Diversi studi hanno dimostrato che le persone affette da diabete presentano un rischio di 3-6 volte maggiore di essere ospedalizzati a causa dell’influenza e di 6 volte maggiore di morire a causa delle complicazioni ad essa correlate. Inoltre, l’infezione aumenta il rischio di eventi cardiovascolari di circa sei volte.
Gli anziani sono poi la fascia d’età maggiormente a rischio: le persone con più di 65 anni rappresentano circa il 70-90% delle morti e il 63% dei ricoveri correlate all’influenza. “Crediamo che le persone non dovrebbero morire a causa di una patologia che potrebbe essere prevenuta con il vaccino”, ha affermato nel suo intervento David Greenberg, Head of Global Medical Strategy a Sanofi Pasteur. L’Oms raccomanda la vaccinazione agli anziani oltre i 65 anni, alle persone che soffrono di patologie come diabete o malattie cardiovascolari, ai bambini tra i 6 mesi e i 5 anni, alle donne incinte e agli operatori sanitari.