West Nile Virus: nessuno stop alle donazioni nelle prov. di Treviso e Venezia
In merito alla segnalazione di tre casi di West Nile Virus nella provincia di
Treviso, il presidente dell'Avis provinciale di Treviso Gino Foffano e il
direttore del Dimt di Treviso dott. Giovanni Battista Gajo, precisano che la
situazione è sotto controllo e che i donatori di sangue residenti in provincia POSSONO
DONARE REGOLARMENTE.
Lo stesso dicasi per i donatori della
provincia di VENEZIA. Un caso di WNV è stato infatti segnalato anche a
Portogruaro.
Come sempre accade nelle province in cui si segnalano casi di questo tipo,
scatta automaticamente (come da disposizioni del Crat della Regione Veneto e del
Centro nazionale sangue) un test supplementare su tutte le sacche donate: la
Nat-PCR.
"Tutti i donatori vengono sottoposti al test Nat-PCR che diventa un esame
obbligatorio di validazione della sacca. Senza il test, la sacca non viene
trasfusa. Il sangue donato è quindi super controllato e con esso il donatore",
si legge nel comunicato stampa congiunto Avis-Ulss 9 diffuso oggi.
"I cittadini possono stare tranquilli ed i donatori possono donare
regolarmente – sottolinea il dottor Giovanni Battista Gajo, direttore del
Centro trasfusionale dell'Azienda Ulss 9 di Treviso e del Dipartimento
trasfusionale provinciale -. Ci troviamo in una situazione per la quale
esistono già tutti i protocolli per la sorveglianza sulle trasfusioni e per i
test sui donatori, emanati dal Centro Nazionale sangue e dalla Regione Veneto
tramite il Crat (Centro regionale attività trasfusionali). Sono protocolli che
garantiscono la sicurezza".
La circolare diramata il 9 settembre scorso dal Centro nazionale sangue (disponibile in fondo alla pagina), infatti, sottolinea che la
sospensione (28 giorni) si applica solo per chi dona in un Centro trasfusionale
dove non è applicata la NAT-PCR. Riguarda quindi
esclusivamente gli eventuali donatori residenti in altra provincia o regione d'Italia che abbiano soggiornato nella Marca trevigiana o in provincia di Venezia anche solo per una notte. E questo soltanto se nel
Centro trasfusionale della zona di residenza non si effettui il test Nat-PCR
perché zona non segnalata.
"Il provvedimento – lo ribadisce il presidente di Avis Regionale
Albero Argentoni – riguarda solo i donatori residenti fuori Veneto
che si rechino a donare nei Centri trasfusionali di province dove la NAT-PCR non
è ancora attiva. Questo quindi esclude dalla sospensione TUTTI i
donatori della regione che donano regolarmente presso i CT ospedalieri o i
Centri di raccolta Avis. E donare, addirittura, diventa così per il
donatore una forma di personale medicina preventiva, visto la quasi maniacale
sorveglianza cui è sottoposta oggi ogni sacca."
"Il vero pericolo da evitare – conclude Argentoni – è invece
proprio quello della mancanza di sangue che, in questo periodo, è
particolarmente acuta in ogni parte del Veneto e a Venezia e Treviso in
particolare. L'appello che facciamo, quindi, ad ognuno dei nostri associati è
uno solo: andate a donare regolarmente e, se contattati dai nostri uffici di
chiamata, non mancate assolutamente. Vuol dire che del vostro sangue c'è estremo
bisogno!"
Di seguito la descrizione scientifica della febbre da West Nile Virus
(fonte: sito di Epicentro – Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e
Promozione della Salute dell'Istituto Superiore di Sanità.
http://www.epicentro.iss.it/problemi/westNile/westNile.asp
In allegato la circolare del Centro Nazionale
Sangue dello scorso 9 settembre.