Forse può sembrare scontato, ma quando sono i più piccoli a far riflettere sull’importanza di un gesto, questo assume tutto un altro significato. Soprattutto se si tratta di quel gesto da cui dipendono terapie e vite di tanti pazienti: la donazione. L’anno scolastico è terminato e ancora una volta è stato bello e impegnativo non solo per i bambini, ma anche per i volontari dell’Avis Comunale di Capena, una cittadina alle porte di Roma.
Tra banchi, video, slide e lavagne interattive, infatti, gli alunni delle elementari dell’Istituto Comprensivo Statale hanno avuto modo di capire meglio che cos’è il dono, a cosa serve il sangue e, soprattutto, a chi serve. «Con la collaborazione degli insegnanti abbiamo organizzato una serie di incontri con i bambini delle quinte classi – racconta Antonella D’Errico, vice presidente dell’Avis Comunale di Capena – che abbiamo coinvolto in progetti volti alla promozione della solidarietà e dei corretti stili di vita». E non è la prima volta. Già lo scorso anno, prima delle vacanze estive, i bambini hanno ideato e cantato una canzone che parlava dell’associazione e dell’importanza di compiere un gesto utile agli altri. Per l’anno appena concluso, invece, è stata organizzata una cosa diversa.
«Pur essendo una piccola realtà, il nostro territorio è ricco di artisti impegnati in vari ambiti. Una di questi è Nina Kulmann, esperta nella lavorazione della ceramica. Con lei – prosegue D’Errico – i bambini hanno realizzato dei piccoli cuori con il nome di ciascuno scritto sopra. Un’altra classe, invece, ha utilizzato una tavoletta per scrivere una poesia dedicata ad AVIS. Cuoricini e poesia possono essere ammirati entrando nella nostra sede».
C’è una cosa, come spiega la vice presidente, che ha colpito lei e gli altri volontari avisini: «La curiosità dei bambini. Quando abbiamo organizzato l’evento in cui ci hanno consegnato i loro lavori – ricorda – molti genitori ci hanno raccontato quanto i figli tornassero a casa entusiasti dopo gli incontri con noi a scuola. Addirittura, tanti bambini hanno chiesto alle proprie mamme e papà perché non donassero incitandoli a iniziare. Questo vuol dire che il messaggio che cerchiamo di diffondere tra le nuove generazioni è arrivato a destinazione e che dobbiamo continuare su questa strada».
Tra le domande più frequenti poste dai piccoli (molte sono pubblicate sulla pagina Facebook dell’associazione) ci sono quelle sui gruppi sanguigni e sulle loro differenze, senza dimenticare la necessità di capire di può donare o no. Prossime iniziative? «Da settembre abbiamo in mente progetti per coinvolgere anche gli alunni delle scuole medie – conclude – L’idea è quella di organizzare degli incontri con la locale scuola di teatro per portare in scena degli spettacoli sul tema della donazione al termine dei quali interagire con i ragazzi presenti in sala. Di idee ne abbiamo tante, ce la mettiamo tutta».
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