Una vera e propria boccata d’ossigeno. I dati relativi alla raccolta di plasma per frazionamento nel mese di giugno pubblicati dal Centro nazionale sangue non lasciano spazio a dubbi: la fase critica dovuta all’emergenza Covid-19, pur lasciando il condizionale d’obbligo, sembrerebbe superata. A livello nazionale, infatti, il sistema ha fatto registrare un +14% rispetto allo stesso periodo del 2019, fornendo una preziosa iniezione di fiducia dopo i numeri non certo rassicuranti delle settimane passate (a maggio si era scesi addirittura a –16%). Sono stati 76.180 i chili raccolti lo scorso mese, con una sostanziale e stabile ripresa nelle singole regioni, in primis quelle maggiormente colpite dalla pandemia come Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. Basti pensare che, rispetto a maggio, complessivamente sono stati raccolti 10.830 chili in più.
Meglio anche il periodo di confronto tra il primo semestre 2020 con quello del 2019, seppur sui numeri incida ancora il periodo della pandemia (415.086 a fronte dei 427.506 dello scorso anno). Un segnale importante non solo per quel che riguarda il sistema Italia, ma anche a livello internazionale, alla luce dei recenti appelli che Eba, lo stesso Cns e AVIS avevano lanciato all’Ue affinché la raccolta di plasma e i donatori volontari venissero sostenuti così da centrare quanto prima l’obiettivo dell’autosufficienza.
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