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Raccolta plasma, il mese di agosto lascia il segno. I dati pubblicati dal Cns registrano un nuovo calo

Il mese per antonomasia simbolo delle vacanze estive lascia il segnoIl mese per antonomasia simbolo delle vacanze estive lascia il segno

Il mese per antonomasia simbolo delle vacanze estive lascia il segno. Dopo i numeri incoraggianti collezionati a giugno e luglio, la raccolta plasma torna a far registrare una flessione ad agosto. Lo confermano i dati sul monitoraggio pubblicati dal Centro nazionale sangue che fissano a -6,1% la quantità di plasma per frazionamento inviato alle aziende farmaceutiche per la produzione di farmaci plasmaderivati.     Ammontano a 58.708 i chili raccolti lo scorso mese, oltre 15mila in meno rispetto a luglio, e in calo anche rispetto allo stesso periodo del 2019: a fronte di quanto avvenuto un anno fa, solo Valle D'Aosta, Province autonome di Trento e Bolzano, Marche, Molise e Puglia sono riuscite a riportare il segno positivo.     E la situazione non cambia, come si evince dalle tabelle qui di seguito, anche facendo un parallelo tra il periodo gennaio-agosto 2019 e gennaio-agosto 2020: 562.132 sono stati i chili raccolti un anno fa, mentre 549.706 quelli raccolti quest'anno. Sul lungo periodo il paragone tra chi ha fatto registrare flessioni e chi ha migliorato è esattamente in parità: 10 le regioni che hanno riportato il segno +,  Valle D'Aosta, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.  

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