Dialogo fra anime, esperienze e visioni. Analisi e lettura dei dati. Indicazione di progetti e prospettive. Il convegno di Caramagna Piemonte, organizzato da AVIS Nazionale e Avis Regionale del Piemonte, è stato davvero denso di contenuti. A fare da filo conduttore, fra i due temi guida (“I volontari” e “La donazione di plasma”) è stata la memoria sentita di Giorgio Groppo, uomo di cultura e scrittura, carattere forte e generoso che, oltre all’Avis, si è impegnato e ha ricoperto incarichi in molti altri ambiti del volontariato e dell’associazionismo sia a livello regionale che nazionale.
Dopo il saluto dei padroni di casa, Luca Vannelli, Presidente dell’Avis Regionale del Piemonte e Flavio Zunino, Presidente dell’Avis Provinciale di Cuneo, la sessione del mattino si è articolata in una serie di domande e risposte.
Moderato da Marianna Baldo, giornalista ed avisina, il confronto ha coinvolto Luigi Bobba, Presidente della Fondazione Tertius, Ezio Raviola, Presidente della Fondazoione Cassa di Risparmio di Cuneo, Mario Figoni, Presidente della Associazione Fiori sulla Luna, Lorena Chinaglia, Presidente della Diapsi, Sonia Marantelli, volontaria e dirigente dell’Avis Lombardia , Gabriele Moroni, portavoce del Forum del terzo settore del Piemonte e “Max Wayne” – Batman con tanto di maschera e costume.
Fra gli spunti emersi, il ruolo del volontario fra spinta emergente all’individualismo, la spontaneità e la necessità-opportunità di operare in associazioni. Queste, però, debbono poter offrire, soprattutto ai giovani, non solo un senso, ma la consapevolezza di sentirsi accolti, valorizzati, e di offrire spazi di formazione. Altrimenti il rischio è di mobilitarsi solo nella risposta immediata alle emergenze. Per l’Avis il doppio ruolo del volontario, donatore e attivista, è ancora più legato alla valorizzazione individuale. Quanto ai canali di comunicazione e coinvolgimento, scontata la rilevanza dei canali social, sono ancora l’esempio, il passaparola e l’educazione da sviluppare sin dalle scuole elementari a poter produrre i risultati più efficaci.
La sessione pomeridiana, dedicata al dono del plasma, e guidata dal Direttore Generale di Avis Nazionale, Fulvio Calia, ha visto interventi che hanno abbinato ritmo e densità di contenuti. Il Presidente Nazionale di Avis, Gianpietro Briola, ha ricordato come la strategia di Avis si sia orientata a promuovere la crescita del numero di donazioni per donatore privilegiando in questa crescita le donazioni di plasma. Condizioni organizzative, sia associative che di struttura, debbono sostenere questo obiettivo che può al contempo produrre anche effetti economici positivi, visto che il plasma ottenuto in conto lavorazione ha costi più significativamente più bassi di quello acquistato.
Arabella Fontana, responsabile struttura regionale di coordinamento attività trasfusionali della Regione Piemonte e Giovanni Camisasca, Direttore Dipartimento Area Diagnostica e Servizi ASL Novara, hanno da una parte esposto dati e prospettive sulla raccolta di plasma, evidenziandone le difficoltà in essere, ma anche le opportunità di crescita, dall’altra presentato il progetto “Plasmamobile” in corso di attuazione presso la ASL di Novara. L’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi, ha riportato lo stato di avanzamento di progetti, come l’attuazione di un sistema informativo unificato per tutte le strutture sanitarie pubbliche del Piemonte, che potranno offrire vantaggi ai cittadini ed alle associazioni garantendo al maggiore efficienza e la riduzione dei costi delle strutture sanitarie.
Mariella Aloisio, responsabile tecnico sanitario dell’Avis intercomunale “Arnaldo Colombo”, ha riportato il piano di potenziare il numero e la qualità delle apparecchiature per la raccolta di plasma così da poter migliorare ancora i già considerevoli risultati ad oggi acquisiti. Raffaele Potenza, del Coordinamento regionale donazioni e prelievi organi, ha evidenziato il legame quantitativamente e qualitativamente evidente fra disponibilità di sangue e plasma e possibilità di operare trapianti di organi.
In conclusione, una giornata che, fra le non poche criticità evidenziate, carenza di personale, rigidità di strutture e organizzazioni, difficoltà di coinvolgere nuovi donatori, limiti nel rapporto fra strutture pubbliche ed associazioni, vincoli economici, ha però messo in evidenza la generosità dell’impegno del volontariato, la capacità di confrontarsi, quella di immaginare, sviluppare e realizzare progetti. Per noi, la conferma anche della Vis di Avis.
L’appuntamento al prossimo anno è già fissato.