La raccolta plasma continua a salire anche nel mese di luglio. Lo confermano i dati pubblicati dal Centro nazionale sangue che, seppur leggermente in calo rispetto a giugno, possono far tirare un sospiro di sollievo all’intero sistema trasfusionale. A livello nazionale la quantità inviata alle aziende farmaceutiche per la produzione di farmaci plasmaderivati si attesta a un +2,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, a conferma di come l’emergenza Coronavirus abbia comunque influito, ma anche di quanto si possa considerare superata la fase più critica della pandemia. Nello specifico sono stati 74.061 i chili di plasma inviato in conto lavorazione (a giugno erano stati 76.180), quasi 2mila in più rispetto a luglio dello scorso anno.
Che il periodo del Covid-19 abbia inciso è dimostrato dal confronto tra il periodo gennaio-luglio 2020 e 2019. Analizzando i dati, infatti, emerge come lo scorso anno fossero stati 499.617 i chili raccolti, a fronte dei 489.538 di questa prima metà abbondante dell’anno. I numeri premiano la maggior parte delle regioni italiane, con le uniche eccezioni di Lombardia, Province autonome di Trento e Bolzano, Sardegna, Molise e Puglia a registrare una leggera flessione nel mese di luglio.
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