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Tempio internazionale del donatore di sangue, al via i primi lavori per la ristrutturazione

Risanamento e restauroRisanamento e restauro

Risanamento e restauro. Sono le due parole d’ordine per il Tempio internazionale del donatore su cui sono iniziati i primi lavori di ristrutturazione. La struttura, simbolo di AVIS e di tutto il mondo dei volontari del sangue, sorge sulla spianata di Pianezze a 1601 metri di altitudine, poco sopra il paese di Valdobbiadene, in provincia di Treviso, alle pendici del Monte Cesen, nelle Prealpi Venete. Dal 2017 è stata dichiarata inagibile a causa dei danni provocati dall’età e dalle intemperie a cui è stata sottoposta nel corso degli anni. Per questo motivo, nel 2019, AVIS, FIDAS, FRATRES e AIDO avevano costituito l’Associazione ODV Tempio Internazionale del Donatore, con l’obiettivo di tutelare e salvaguardare un luogo che, fin dalla sua nascita (quasi 60 anni fa), ha rappresentato non solo l’emblema della solidarietà e dell’impegno civile che contraddistingue le associazioni di volontariato, ma anche lo spazio dove realizzare visite, feste, convegni e momenti di raccoglimento e riflessione.  Le scorse settimane il FAI (Fondo ambiente italiano) aveva lanciato la campagna “I luoghi del cuore”, un’iniziativa per coinvolgere la popolazione a segnalare i posti simbolo della propria storia e particolarmente cari da far ricordare alle nuove generazioni. Tra questi luoghi del cuore è ancora possibile inserire il Tempio del donatore (per farlo è sufficiente collegarsi a questo link) che tuttavia al momento è il luogo del Veneto più votato, al primo posto della classifica provvisoria con 1.387 voti, tra quelli espressi online e quelli registrati tramite la raccolta cartacea. Nel frattempo sono però iniziati i primi interventi di ristrutturazione. Come ha commentato attraverso un sentito post su Facebook il presidente dell’Odv, Gino Foffano, «è un’emozione grande per tutti perché cominciamo a ridar vita al luogo simbolo del dono. È il primo tassello di un mosaico che ci auguriamo, tra raccolta fondi tramite Iban, raccolta voti Fai e altre iniziative, di completare in tempi brevi. Grazie a quanti, ad oggi, hanno reso possibile questo primo passo, speriamo di farne tanti altri e di riaprire quanto prima il simbolo per eccellenza del dono».

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