A volte basta poco per esprimere cosa si prova. Un sorriso. Un abbraccio. Un bacio. Spesso è sufficiente una semplice parola: thank you. O, per dirla in italiano, “grazie”.
Una serie di “thank you”, pronunciati da volti diversi di giovani donne e uomini e raccolti in un video, è stato il metodo che le Nazioni Unite hanno scelto per ringraziare chi, durante la pandemia, non si è risparmiato e si è sempre schierato in prima linea per aiutare gli altri: i volontari. Un’iniziativa realizzata proprio in occasione della Giornata internazionale a loro dedicata che, come ogni anno, si celebra il 5 dicembre. Un appuntamento per condividere i valori e promuovere l’impegno che, ogni giorno, viene messo in campo nelle comunità, nelle organizzazioni non governative, nelle agenzie delle Nazioni Unite e nelle realtà pubbliche e private. Proprio per questo il claim scelto per questa edizione della Giornata è “Together we can through volunteering” (“Insieme possiamo attraverso il volontariato”), per ribadire quanto ogni angolo del mondo abbia potuto contrastare l’emergenza sanitaria grazie alla mobilitazione di migliaia di volontari e anche per ricordare le difficoltà che questi stessi hanno dovuto affrontare e dare così ancor più lustro al loro impegno.
Il programma UNV (United Nations Volunteers) ha l’obiettivo, oltre che di mobilitare migliaia di persone ogni anno, di promuovere e integrare questo movimento come strumento per lo sviluppo e la crescita di ogni singola comunità. In base al report pubblicato dalle Nazioni Unite, ammontano a 8.282 i volontari che nel 2019 hanno prestato servizio in 54 missioni, agenzie, fondi e programmi dell’Onu in tutto il mondo: si tratta del numero più alto nella storia dell’organizzazione a cui si aggiunge il traguardo della raggiunta parità di genere, in quanto il 51% delle figure impegnate è composto da donne.
Ecco perché dire a tutti loro “thank you” era doveroso. E lo continuerà ad essere.