In realtà sarebbe dovuto iniziare già da un po’. Adesso, però, quello che sulla carta si preannuncia come un progetto rivoluzionario, sta per entrare nel vivo.
L’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) ha fornito tutte le autorizzazioni del caso e la fase 2, quella legata alle prove di volo oltre la cosiddetta “linea di vista”, è pronta a partire. Nessun mistero, stiamo parlando di ABzero, la startup nata dall’intuizione di due giovani e brillanti menti italiane che ben presto porterà il nostro sistema trasfusionale a contare su un alleato d’eccezione: il drone.
Il progetto di Andrea Cannas e Giuseppe Tortora, i due founder di Abzero, è quello di effettuare il trasporto di sangue ed emocomponenti grazie a questi apparecchi piccoli e sofisticatissimi. «Il periodo della pandemia, nonostante le difficoltà generali, ci ha dato modo di testare ulteriormente il nostro sistema anche per un altro servizio – spiega Cannas – quello del trasporto di tamponi e altri dispositivi medici utili contro il virus. Un modo per alleggerire il lavoro degli ospedali e trasportare i test direttamente nei centri di analisi».
Il progetto sta ancora vivendo la fase sperimentale, ad agosto sono arrivate le ultime autorizzazioni da parte dell’Enac e, tra la fine dell’anno e l’inizio del 2021, dovrebbe partire la fase 2, quella del volo: «Speriamo di riuscire a rispettare i tempi, perché per noi sarebbe una soddisfazione enorme – prosegue – Sviluppare idee innovative è ciò che dà forza al nostro lavoro e riuscire a vedere le prime sacche di sangue consegnate negli ospedali grazie ai nostri droni sarebbe un qualcosa di straordinario. La conferma di essere riusciti a proporre un servizio che agevolerebbe la vita di tutti e che abbatterebbe i tempi di attesa per i pazienti in attesa di una trasfusione».
Le prime prove di volo per consegnare sangue ed emocomponenti dovrebbero scattare in Toscana e Campania entro l’inizio del nuovo anno.