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West Nile Virus, dopo Torino le nuove misure di sicurezza del Cns scattano anche per Milano e Pavia

Non sono passate nemmeno 24 ore dalla circolare con cui il Centro nazionale sangue disponeva le misure di sicurezza contro il West Nile Virus per la provincia di Torino, che una nuova comunicazione riguarda due nuove province, invece, della Lombardia: si tratta di Milano e Pavia.

West Nile Virus, dopo Torino le nuove misure di sicurezza del Cns scattano anche per Milano e Pavia

La tabella sinottica del Cns aggiornata al 22 luglioNon sono passate nemmeno 24 ore dalla circolare con cui il Centro nazionale sangue disponeva le misure di sicurezza contro il West Nile Virus per la provincia di Torino, che una nuova comunicazione riguarda due nuove province, invece, della Lombardia: si tratta di Milano Pavia. Il virus è stato riscontrato in un pool di zanzare nei comuni di Vanzago e Rosate (Milano), ma le misure sono scattate anche per l’altra provincia lombarda.   A Torino, la prima provincia del Piemonte a oggi interessata dal provvedimento, il West Nile era stato riscontrato in un esemplare dell’avifauna nel comune di Poirino, segnalato dal SEREMI (il Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive).   Come per le altre province italiane già interessate dal provvedimento (al momento complessivamente sono nove), anche per quelle di Torino, Milano e Pavia si chiede l’applicazione, per i donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nelle province interessate, di quanto disposto con il decreto ministeriale del 2 novembre 2015 “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”. Si raccomanda di effettuare il test NAT come alternativa al provvedimento di sospensione temporanea per 28 giorni degli stessi donatori.   Anche qui si fa riferimento alla circolare dello scorso 28 maggio sul tema del sangue cordonale, specificando come ai fini della sua esportazione “a uso personale in banche estere, si raccomanda che l’autorizzazione sia rilasciata previa adeguata informazione della madre sulla necessità che il sangue sia sottoposto alla ricerca del West Nile Virus con tecnica NAT prima di qualsiasi utilizzo per finalità cliniche”.

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