AVIS nasce per garantire un’adeguata disponibilità di sangue e dei suoi emocomponenti a tutti coloro che ne hanno bisogno.
La storia di AVIS
Le tappe principali dal 1927 ad oggi

Vittorio Formentano lancia a Milano un appello per costituire un gruppo di volontari per la donazione del sangue.

All’invito rispondono 17 persone, che si riuniscono il 16 febbraio dando così vita all’AVIS, Associazione Italiana di Volontari del Sangue, che si pone obiettivi estremamente ambiziosi: soddisfare la crescente necessità di sangue contribuendo a salvare vite umane, avere donatori pronti e controllati e lottare per eliminare la compravendita di sangue.

Viene approvato il primo Statuto dell’AVIS. “Scopo dell’Associazione – si legge – è di propagandare, specialmente nelle masse operaie, il concetto prettamente umanitario, sociale e patriottico dell’offerta volontaria del proprio sangue”. Da Milano parte un’opera di proselitismo che via via si allarga a tutta la penisola. Nascono gruppi di donatori in diverse città italiane come Ancona, Bergamo, Brescia, Torino, Napoli, Cagliari, Cremona.

Si tiene il primo Convegno nazionale.
Nasce l’AVIS Nazionale, con sede a Milano, per conferire una veste giuridica e assicurare un raccordo alle crescenti attività delle AVIS Comunali.

Viene pubblicato il primo numero della rivista associativa AVIS SOS – Sempre Ovunque Subito.

AVIS Nazionale viene riconosciuta giuridicamente dallo Stato con la legge n. 49.
Nasce in Lussemburgo la FIODS, Federazione Internazionale delle Associazioni di Donatori di Sangue, proposta già da tempo dal presidente Formentano, che ne diventa Consigliere e, successivamente, Presidente.

Entra in vigore la Legge n. 107, recante la “Disciplina per le attività trasfusionali relative al sangue umano e ai suoi componenti e per la produzione di plasmaderivati”. Con questa legge, si estende a livello nazionale il principio di gratuità della donazione, sino ad allora sancito solo da alcune leggi regionali. Inoltre, si afferma che le Associazioni dei donatori volontari di sangue e le relative Federazioni concorrono ai fini istituzionali del Servizio Sanitario Nazionale concernenti la promozione e lo sviluppo della donazione di sangue e la tutela dei donatori.
Il Sistema AVIS supera il milione di donatori, con 1.775.000 donazioni. Dopo 15 anni di attesa, viene emanata la Legge 219/05, che riconosce la funzione civica, sociale e solidaristica che si esprime con la donazione. Per questo, da un lato, conferma che le Associazioni di volontariato del sangue concorrono ai fini istituzionali del Servizio Sanitario Nazionale attraverso la promozione e lo sviluppo della donazione organizzata e la tutela dei donatori; dall’altro, assicura la presenza di queste Associazioni sia nella Consulta tecnica sia nel Centro Nazionale Sangue.

AVIS festeggia il suo 90° anniversario con un ricco programma di iniziative e manifestazioni. Il 3 luglio viene emanato il decreto legislativo 117, o Codice del Terzo Settore, pilastro della riforma avviata l’anno precedente. Numerose disposizioni riguardano l’AVIS. La principale è l’istituzione delle Reti Associative e delle Reti Associative Nazionali (articolo 41), una nuova categoria di associazioni di associazioni: l’AVIS ha tutti i requisiti necessari per essere inclusa fra di esse.

Viene lanciata #GialloPlasma, la prima campagna nazionale per la promozione della donazione di plasma.

Per la prima volta, l’Italia ospita le celebrazioni ufficiali della Giornata mondiale del donatore di sangue. A Roma si tengono importanti eventi istituzionali volti a celebrare il dono volontario, gratuito, periodico, anonimo e responsabile.

A seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, AVIS lancia la raccolta fondi “Donatori per la pace”, successivamente ampliata all’Afghanistan: questa iniziativa consente l’arrivo in Italia di decine di profughi dei due Paesi, ed il parallelo invio di materiale sanitario.