È stato un anno complicato, ma forse proprio per questo certi risultati acquisiscono un’importanza ancora maggiore. Il 2020, oltre alla pandemia, ha portato numeri incoraggianti in ambito di solidarietà e impegno civico. E a confermarlo ci pensa il Report dell’IBMDR (il Registro italiano dei donatori di midollo osseo) in cui si legge che ben 288 donatori sono stati selezionati e hanno accettato di recarsi nei centri dove donare le preziosissime cellule salvavita. Mai, come si legge nel documento, nei 30 anni di attività del Registro si era raggiunto un traguardo simile: un fattore che certifica ancora una volta quanto il volontariato sia stato un prezioso alleato per il nostro sistema sanitario e un pilastro su cui poggiarsi in uno dei periodi più bui dal Dopoguerra a oggi.
E non è un caso se Lombardia, Piemonte e Veneto, le regioni che hanno pagato il prezzo più alto al Covid, siano stati i territori da cui è giunto il maggior numero di segnalazioni. Ai 288 nuovi iscritti, infatti, si aggiungono 30 rilasci di cellule staminali da cordone ombelicale, di cui 10 in Italia, 14 in Europa e il resto fuori dall’area UE. Ma non solo. Lo scorso anno è stato caratterizzato anche da un incremento dell’attività trapiantologica, con un totale di 875 interventi rispetto agli 859 del 2019: «Molte cose sono cambiate nel corso del 2020 – spiega in una nota la direttrice dell’IBMDR, Nicoletta Sacchi – abbiamo dovuto imparare a essere più flessibili, ad affrontare nuovi problemi e a inventare nuove soluzioni. Siamo riusciti a creare nuovi percorsi per i donatori, nuove procedure per consentirne l’iscrizione al Registro, nuovi modi di trasportare le cellule donate per garantire a tutti i pazienti in attesa di trapianto di poterle ricevere il prima possibile. Grazie ai donatori e al lavoro di tutti (Centri donatori, Centri trapianti, Istituzioni, corrieri, volontari delle associazioni) ce l’abbiamo fatta, raggiungendo risultati importanti e insperati in un anno drammatico come questo».
In Italia dal 2016 vengono eseguiti annualmente oltre 800 primi trapianti, da donatore non familiare, e circa 100 secondi trapianti. Ancora una volta il sangue periferico si conferma la sorgente preferita per raccogliere le cellule staminali emopoietiche, rappresentando l’82% delle procedure. Un ulteriore dato rilevante è l’aumento dell’autosufficienza con l’utilizzo del 25,6% di donatori e sangue cordonale inseriti nel Registro per eseguire i trapianti nazionali. Con i suoi 460.603 iscritti, l’IBMDR è il primo registro pubblico in Europa come numero di potenziali donatori e al terzo posto in assoluto dietro Germania e Polonia. Il 43% è nella fascia 18-35 anni, quella considerata più importante perché l’80% delle donazioni viene richiesto a soggetti con meno di 35 anni (a parità di compatibilità, il clinico di regola sceglie il donatore più giovane).
Nel 2020 sono stati circa 21mila i nuovi potenziali donatori reclutati, una cifra in calo rispetto agli anni precedenti a causa soprattutto delle restrizioni che hanno impedito gli eventi pubblici per la sensibilizzazione sul tema.