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West Nile Virus, scattano le misure di sicurezza anche per Venezia, Biella e Pordenone. Le province interessate diventano 30

Aggiornamento a venerdì 11 settembre ore 13:40 È quella di Pordenone la 30esima provincia italiana interessata dalle misure di sicurezza per contrastare il West Nile VirusAggiornamento a venerdì 11 settembre ore 13:40 È quella di Pordenone la 30esima provincia italiana interessata dalle misure di sicurezza per contrastare il West Nile Virus

Aggiornamento a venerdì 11 settembre ore 13:40 È quella di Pordenone la 30esima provincia italiana interessata dalle misure di sicurezza per contrastare il West Nile Virus. La circolare emanata dal Centro nazionale sangue, infatti, segnala il riscontro di positività in un pool di zanzare catturate nei comuni di Cordenons, Fiume Veneto e Montereale Valcellina effettuato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZVVe). L’ultima provincia, in ordine cronologico, a venire interessata dal provvedimento, era stata quella di Biella e, prima ancora, Venezia Asti: qui il il caso di positività era stato riscontrato in un donatore di sangue nella provincia di Alessandria. Nonostante questo le misure erano state estese anche per l’altra provincia piemontese. Come per gli altri territori interessati, i donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella provincia di Pordenone dovranno sottoporsi – ove possibile – al test WNV NAT oppure dovranno osservare un periodo di sospensione dalla donazione di 28 giorni.  Al momento le misure preventive, come risulta dalla tabella sinottica del Cns, si applicano alle province di: Alessandria, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Cremona, Cuneo, Ferrara, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Novara, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Pordenone, Reggio Emilia, Rovigo, Sassari, Sondrio, Torino, Varese, Venezia, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli e Verona.

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