Gli anticorpi nei pazienti guariti dal Covid-19 diminuirebbero del 70% in circa tre mesi. È quanto risulta da uno studio condotto in Cina da un gruppo di ricercatori dell’Università medica di Chongqing che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature. Seppur condotta su un numero ristretto di persone, 74 in totale tra sintomatici e asintomatici, la ricerca ha permesso di evidenziare come oltre il 90% dei soggetti coinvolti abbia avuto un calo degli anticorpi IgG nell’arco di 2-3 mesi. In più, circa il 40% tra gli asintomatici è diventato rapidamente sieronegativo proprio per le IgG, le immunoglobuline prodotte circa due settimane dopo il contagio che rappresentano la cosiddetta “memoria immunitaria”. La loro presenza fa capire che si è stati a contatto con il virus e consente di restare protetti dal virus stesso pur non sapendo come e per quanto tempo. Diverso è invece il discorso per le immunoglobuline IgM, che si manifestano dopo una settimana e che servono a confermare la diagnosi di infezione, in questo caso, da Covid-19. Ad oggi il dato certo dice che la maggior parte delle persone che contraggono il Coronavirus sviluppa anticorpi entro una ventina di giorni: si tratterebbe di anticorpi neutralizzanti in grado di respingere nuove recrudescenze della malattia. L’incognita rimane legata invece ai sintomi assenti o blandi nella maggior parte delle persone che vengono colpite dal Covid-19, motivo per cui è difficile stabilire se la risposta immunitaria, indicata dalla presenza degli anticorpi, sia protettiva o se invece i soggetti interessati rischino una nuova infezione.
