È intitolata “Rice Growers”. In italiano significa “Coltivatori (o coltivatrici) di riso”. È la foto prima classificata del concorso “Un viaggio nel colore”, promosso da AVIS Nazionale in collaborazione con Sprea Editori. Un’iniziativa nata con l’obiettivo di sensibilizzare sull’importanza della donazione, attraverso una serie di immagini aventi come tema centrale il colore del sangue (il rosso) e quello del plasma (il giallo). “Uno scatto espressivo dove l’utilizzo del colore rosso, così intenso, dona all’immagine una forte capacità espressiva anche rispetto al tema. La fotografia contiene molti elementi caratterizzanti il tema del concorso, mettendo sullo stesso piano il colore e i soggetti fotografati”. È solo parte delle motivazioni con cui la giuria del contest ha spiegato il perché della scelta dello scatto vincitore. Rice Growers, la foto vincitrice del concorso promosso da AVIS Nazionale e Sprea Editori Ma dietro all’obiettivo che ha immortalato questa immagine così suggestiva, c’è la mano di un fotografo tanto appassionato, quanto sensibile al tema dell’impegno sociale. Si chiama Jacopo Della Valle, vive a Roma, dove è nato, e per realizzare la foto che gli è valsa una macchina fotografica Nikon D 3500 è partito dalla Capitale alla volta nientemeno che della Cina: «La foto l’ho scattata due anni fa – racconta – ai piedi del Monte del Drago di Giada e rappresenta il momento di uno spettacolo rievocativo di quella che un tempo era la vita in quel territorio». Siamo nella città di Lijiang, nella provincia dello Yunnan nel profondo Sudovest del Paese. Questa l’ambientazione che Jacopo ha scelto per una foto che, all’epoca, mai avrebbe pensato potesse portarlo alla vittoria di un concorso. Ma come mai la decisione di partecipare? «Ero venuto a conoscenza di questa iniziativa attraverso la rivista Digital Camera (uno dei magazine di Sprea Editori, ndr) – spiega Jacopo – e quindi ho pensato subito con quale foto con il tema del colore rosso potessi prendere parte al concorso». Concorso che, proprio attraverso la potenza delle immagini, voleva rilanciare l’importanza di un tema così sentito come la donazione: «Conosco l’Avis pur non essendo un donatore periodico, ma qualche volta mi è capitato di donare per aiutare amici o familiari che avevano bisogno. In realtà ho troppa paura dell’ago per compiere questo gesto con regolarità, ma sono contento di aver dato il mio contributo nel sensibilizzare le persone attraverso la fotografia».
Jacopo Della Valle, vincitore del concorso fotografico L’agricoltura, i guerrieri, sono solo alcuni dei protagonisti dello spettacolo che Jacopo ha raccontato attraverso il suo obiettivo. Ma non senza difficoltà: «Arrivare ai piedi di quel monte è stato complicatissimo – racconta – perché in Cina è difficilissimo comunicare, in quanto in moltissimi non parlano inglese. Non sapevamo come fare per andare fin lì, poi fortunatamente un gruppo di ragazzi vietnamiti ci ha accompagnato e tutto è andato per il meglio». Ma non è finita qui. Oltre al percorso impervio per giungere a destinazione, si è aggiunto un altro inconveniente: «Mi si è rotto l’obiettivo – confessa ridendo – quindi ho dovuto scattare la foto senza avere la possibilità di zoomare: se non fosse venuta così, non avrei potuto fare altrimenti». Una serie di aneddoti che hanno reso la vittoria ancor più preziosa. Cosa ha significato prestare la propria professionalità per veicolare il messaggio della donazione? «Partecipare a iniziative del genere è sempre molto stimolante, prima di tutto perché offre la possibilità di mostrare agli altri cosa c’è intorno a noi. Il colore rosso si porta dietro un mondo di culture, tradizioni, scene di vita quotidiana che portano il fotografo a fornire anche uno sguardo sociale attraverso le immagini. La ricerca della particolarità di quelle realtà che stanno scomparendo e dovrebbero invece essere preservate. Se il concorso – conclude – e la visibilità garantita dalle foto possono aiutare a sensibilizzare sull’importanza della donazione, è positivo: bisognerebbe organizzare più spesso iniziative di questo tipo perché è bello poter dare una mano agli altri facendo ciò che ognuno di noi ama».
