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“Donare il sangue salva vite umane. Così mi rendo utile per gli altri grazie ad AVIS”

Sogni e speranze
Sogni e speranze. Desiderio di indipendenza e senso di responsabilità verso gli altri. Capacità di intuire che, con il proprio impegno e la propria generosità, è possibile aiutare chi più ha bisogno. Anche se lontano dalla propria casa, dai propri affetti, dalle proprie radici.Salire su un treno, su una nave o su qualsiasi altro mezzo di trasporto, molto spesso, si porta dietro tutte queste riflessioni. Quando si vede il paesaggio circostante scorrere velocemente dal finestrino, non sempre un viso trasmette gioia. Perché non sempre è una vacanza. Spesso, troppo spesso, è una fuga, un viaggio che porta, tra un abbraccio e una lacrima, lontano dalla propria casa e che, ci si augura, rappresenti la svolta della vita. Succede anche se si è giovani, tanto giovani. Quando a quell’età, quelli che hanno la fortuna di vivere in altre zone del mondo, studiano, hanno la macchina o la moto, una fidanzata e stanno già pianificando progetti futuri. servizio civile avis Abdouile Bha non è tra questi. Ha 22 anni, è originario del Gambia, una piccola nazione dell’Africa Occidentale, al confine con il Senegal, bagnata in piccola parte dall’Atlantico. È arrivato in Italia nell’ottobre del 2016.«La mia prima tappa è stata Crotone – racconta – poi mi sono spostato a Melfi, in provincia di Potenza, dove tuttora vivo». Abdouile è qui da solo e la sensibilità nel capire come e chi aiutare lo ha portato a concludere, lo scorso 14 gennaio, il Servizio Civile con AVIS. Una scelta che parte da lontano. Da casa sua. Dal
Gambia. «Quando ero ancora lì, ho visto come tante persone avessero bisogno di sangue, ma era difficile trovarlo perché molti avevano paura a donarlo. E allora mi sono chiesto: perché non devo aiutare chi ha bisogno?». Già, perché?  Arrivato a Melfi, Abdouile entra in contatto con l’Avis comunale e decide che è questa la sua strada: decide di presentare la domanda per il Servizio Civile: «Con l’associazione ho donato il sangue lo scorso agosto, ho conosciuto i valori che ispirano l’attività di tanti volontari e ho deciso di fare la mia parte. Dopo essere andato a scuola, appena arrivato in Italia, per imparare la vostra lingua, ho potuto avviare questa esperienza con Avis: ho incontrato tante persone che mi hanno spiegato come lavora l’associazione, che cosa fa per sensibilizzare la società sulla donazione del sangue e ho potuto constatare che c’è tanto da fare».  Durante il Servizio Civile, Abdouile ha capito come si cercano nuovi donatori, raccontando i vantaggi che comporta la donazione, sia per chi dona che per chi riceve: «Anche quando parlo con i miei amici lo ripeto sempre, bisogna farsi avanti perché da questa scelta dipendono le vite di tante persone. Grazie ad Avis e a come sono stato accolto, oggi mi sento integrato: ho fatto un’esperienza preziosissima, che consiglio a tutti, e che mi ha fatto capire che nella vita è questo ciò che voglio fare. Aiutare gli altri». «Aprire le braccia e il cuore a ogni persona, da qualunque Paese provenga». Lo diceva papa Benedetto XVI. È il senso di questa storia straordinaria.abdouile bha

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