Oltre 5 milioni di unità di Fattore VIII della coagulazione per curare i pazienti emofilici albanesi. È quanto la Regione Toscana, in collaborazione con l’ospedale Meyer di Firenze e il supporto logistico dell’azienda farmaceutica Kedrion Biopharma, ha inviato all’ospedale Madre Teresa di Calcutta di Tirana. Un gesto estremamente significativo non solo dal punto di vista sanitario, ma anche in riferimento al periodo in corso, in cui l’emergenza Coronavirus ha più volte rischiato di compromettere le scorte di sangue e plasma. Ma la sensibilità e la generosità dei donatori sono andate oltre il Covid-19 e hanno permesso alla Regione Toscana di garantire nuovamente, era già successo lo scorso novembre, preziosi farmaci salvavita derivati dal plasma. Una donazione che, dopo l’arrivo in Italia di medici e infermieri albanesi per aiutare il nostro personale sanitario, ribadisce ancor di più la vicinanza tra i due Paesi. «In un’epoca in cui ogni nazione deve dimostrare sostegno alle altre, quanto avvenuto tra noi e l’Albania è l’esempio più bello – spiega il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola – L’invio delle unità di Fattore VIII, oltre a consolidare l’amicizia tra i nostri popoli, dimostra ancora una volta come la generosità e la sensibilità dei donatori non conoscano ostacoli nemmeno di fronte a una pandemia come quella che stiamo vivendo».Oltre 5 milioni di unità di Fattore VIII della coagulazione per curare i pazienti emofilici albanesi. È quanto la Regione Toscana, in collaborazione con l’ospedale Meyer di Firenze e il supporto logistico dell’azienda farmaceutica Kedrion Biopharma, ha inviato all’ospedale Madre Teresa di Calcutta di Tirana. Un gesto estremamente significativo non solo dal punto di vista sanitario, ma anche in riferimento al periodo in corso, in cui l’emergenza Coronavirus ha più volte rischiato di compromettere le scorte di sangue e plasma. Ma la sensibilità e la generosità dei donatori sono andate oltre il Covid-19 e hanno permesso alla Regione Toscana di garantire nuovamente, era già successo lo scorso novembre, preziosi farmaci salvavita derivati dal plasma. Una donazione che, dopo l’arrivo in Italia di medici e infermieri albanesi per aiutare il nostro personale sanitario, ribadisce ancor di più la vicinanza tra i due Paesi. «In un’epoca in cui ogni nazione deve dimostrare sostegno alle altre, quanto avvenuto tra noi e l’Albania è l’esempio più bello – spiega il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola – L’invio delle unità di Fattore VIII, oltre a consolidare l’amicizia tra i nostri popoli, dimostra ancora una volta come la generosità e la sensibilità dei donatori non conoscano ostacoli nemmeno di fronte a una pandemia come quella che stiamo vivendo».