Concluso l’anno è tempo di bilanci e di delineare le strategie che dovranno caratterizzare l’attività trasfusionale per il 2022. Mercoledì 11 maggio la Conferenza Stato Regioni ha sancito l’accordo sul Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per l’anno in corso. Un documento (consultabile integralmente a questo link) che oltre ad analizzare numeri e dati del periodo post-pandemico, detta le linee guida da seguire per il futuro sia in termini di raccolta di globuli rossi che di plasma da conferire al frazionamento.
Globuli rossi
Il 2021 ha segnato una ripresa significativa nella produzione e nell’utilizzo dei globuli rossi, avvicinando i valori a quelli pre-pandemici. Il numero delle unità prodotte segna un +4,6% rispetto al 2020. Nel complesso, gli indicatori per l’anno 2021 sono in sostanziale equilibrio con quelli del 2019, per cui si conferma la complessiva autosufficienza. Tuttavia l’autosufficienza nazionale non risulta ancora essere composta dalle singole autosufficienze regionali.
In particolare, il documento fa riferimento ad alcuni casi specifici:
- storica carenza che caratterizza la regione Lazio, che trova spiegazione solo in una raccolta di sangue ed emocomponenti ben al di sotto della media nazionale;
- persiste l’anomalia dei dati riferiti alla regione Campania che nel triennio ha registrato il minimo indice di produzione a livello nazionale (sia pure con un timido segnale di ripresa nel 2021) e un indice di trasfusione ancora in diminuzione, in presenza di una complessità sanitaria inferiore alla media nazionale;
- gli squilibri infra-annuali tra produzione e domanda sono ben testimoniati dalla persistenza, nel triennio, del ricorso costante alla compensazione nazionale da parte di alcune regioni con un indice di produzione pari o superiore alla soglia teorica dell’autosufficienza; fra queste Abruzzo, Basilicata, Umbria, Toscana e Sicilia.
Lo sforzo di alcuni territori per contenere la previsione di dipendenza dalla compensazione extraregionale è stato importante, soprattutto nel corso del 2021 in cui la disponibilità si era ridotta. La strategia per quest’anno, indica il Programma, prevede che “le Regioni tradizionalmente carenti concentrino ogni sforzo per contenere le richieste di compensazione all’interno della programmazione e per garantire, durante tutto l’anno, un regolare supporto trasfusionale soprattutto ai pazienti con anemia cronica (congenita o acquisita) per i quali un supporto trasfusionale regolare è condizione indispensabile per un’adeguata qualità di vita”.
Plasma e farmaci plasmaderivati
Nel 2021 si è conclusa la vigenza del Programma Nazionale Plasma e MPD 2016-2020 che ha rappresentato una tappa fondamentale nell’ambito dell’autosufficienza nazionale. Nel corso del 2022 il Sistema trasfusionale italiano procederà alla riformulazione degli obiettivi strategici e al ripensamento di strumenti dispositivi che ne agevolino un opportuno raggiungimento e che valorizzino il mutato quadro normativo europeo.
Nell'anno passato l’Italia si è attestata a un indice di conferimento pari a 14,5 kg ogni 1000 abitanti (era 14 nel 2020 e 14,2 nel 2019): una lieve ripresa, ma insufficiente rispetto a quanto necessario per garantire un’indipendenza strategica nei confronti del mercato per quanto riguarda le immunoglobuline polivalenti (Ig) e l’albumina. I dati attuali relativi alla domanda dei medicinali plasmaderivati nel nostro Paese confermano l’incremento costante nell’uso di Ig, che costituiscono (insieme all’albumina) il driver della produzione di plasma per frazionamento.
La soglia di indipendenza strategica per questi farmaci si attesta ora a un indice di conferimento pari a oltre 18 kg ogni 1000 abitanti, quindi superiore al risultato attualmente registrato.
Nel corso del 2022 il Sistema trasfusionale italiano procederà tanto alla riformulazione degli obiettivi strategici qualitativi e quantitativi, quanto al ripensamento di strumenti dispositivi che ne agevolino un opportuno raggiungimento e che valorizzino al meglio il mutato quadro normativo europeo: in tale ambito sarà strategico il finanziamento di oltre 7 milioni di euro pervenuto al Sistema trasfusionale italiano nel corso del 2021 nell’ambito del progetto ESI (finanziato dalla Commissione europea), finalizzato a garantire la costante raccolta di plasma per frazionamento industriale, anche in presenza del fenomeno pandemico.
Programma per l’autosufficienza nazionale 2022
Le Regioni italiane possono essere raggruppate:
- Gruppo I: Conferimento plasma inferiore a 18kg/1000 abitanti/anno e con un indice di raccolta di sangue intero inferiore a 40 unità/1000 abitanti/anno;
- Gruppo II: Conferimento plasma inferiore a 18kg/1000 abitanti/anno ma con un indice di raccolta di sangue intero superiore a 40 unità/1000 abitanti/anno;
- Gruppo III – benchmark: Conferimento plasma superiore a 18kg/1000 abitanti/anno e con un indice di raccolta di sangue intero superiore a 40 unità/1000 abitanti/anno.
Linee strategiche
- Gruppo III: saranno benchmark e saranno impegnate nel mantenere i livelli attuali di conferimento del plasma per frazionamento;
- Gruppo II: sono chiamate ad aumentare la raccolta di plasma, potranno privilegiare la raccolta di plasma da aferesi;
- Gruppo I: sono chiamate ad aumentare la raccolta di plasma, sono chiamate ad incrementare soprattutto la raccolta di sangue intero.
Un focus particolare dovrà essere riservato alle carenze stagionali nel periodo giugno-settembre.
- Metodologia: gli obiettivi verranno attuati mediante azioni sinergiche dei Servizi trasfusionali e dalle Associazioni e Federazioni di donatori volontari.
- Obiettivi quantitativi di produzione GR: sono programmate 52.900 cessioni di unità, mentre è stimata la cessione di 7.738 unità di GR non programmata;
- Obiettivi quantitativi di produzione plasma per frazionamento industriale: gli obiettivi di programmazione delle regioni per il 2022 si attestano a 853.000 kg, ossia 8.707 kg in meno rispetto alla raccolta 2021 e 10.668 kg in meno rispetto all’obiettivo 2021.