Si rinnova anche quest’anno la collaborazione di AVIS con Fondazione Telethon per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie rare. Una partnership che dura da ben 19 anni e che in un momento particolare come questo assume un significato ancora più importante.
Poter dare il proprio supporto è semplice: a tutte le sedi AVIS sono state già recapitate le modalità per aderire alla campagna (disponibili anche a questo link), ma chiunque potrà acquistare i famosi cuori di cioccolato, divenuti simbolo della raccolta invernale di Telethon. Molti volontari hanno già scelto di distribuirli in forma privata, tra amici, parenti, colleghi d’ufficio o vicini di casa, tramite passaparola su WhatsApp o sui social network. Chi vuole mettersi in gioco in modo diverso, può unirsi richiedendo il Cuore di cioccolato Telethon e aiutando la Fondazione a distribuirlo quando, come e dove si preferisce. Così ognuno avrà la possibilità di coinvolgere i propri cari in una grande campagna collettiva! Per partecipare in prima persona come volontario è possibile candidarsi online, telefonare al numero 06.44015758 o scrivere una mail all’indirizzo volontari@telethon.it.
Dal 1° al 31 dicembre, inoltre, sarà attivo il numero solidale 45510, con il quale si potranno donare 2 euro da cellulare e 5 euro da numero fisso.
Clou dell’iniziativa sarà, come sempre, la tradizionale maratona televisiva e radiofonica sulle reti RAI, che avrà inizio sabato 12 dicembre e proseguirà per una settimana con un’ideale staffetta dei più importanti conduttori.
La campagna AVIS per Telethon
Volti di quest’edizione sono Leonardo e Maria, due fratellini affetti da beta-talassemia, una patologia genetica che li ha costretti a ricevere trasfusioni fin dai primi anni di vita. «Abbiamo tutti un dono che ci rende unici e speciali», si legge sulla cartolina realizzata per l’occasione. «Quello di Leonardo e Maria è il coraggio con cui, fin dai primi anni hanno affrontato le terapie. Dal 2001 i volontari di AVIS sono al fianco di Fondazione Telethon per offrire a tutte le persone come Leonardo e Maria i doni più belli: risposte, speranza nel futuro e nuove cure».